
L’11 settembre è stata per l’Anmil una giornata molto emozionante, nella quale l’Associazione è stata onorata di un’udienza in Vaticano con Papa Francesco per celebrare l’80° anniversario della nascita, che ricorre il 19 settembre.
Un momento di profonda condivisione che io e gli altri 300 partecipanti abbiamo vissuto con il cuore pieno di gratitudine verso il Pontefice, il quale ancora una volta ha dimostrato la sua grande sensibilità verso un tema purtroppo sempre di drammatica attualità, insieme alla sua sentita vicinanza all’Anmil e a tutte le vittime di infortuni, alle vedove e agli orfani.
Ho voluto fortemente essere presente all’udienza, nonostante solo il giorno prima avessi celebrato il matrimonio di mia figlia in Puglia, dove risiedo con la mia famiglia: non potevo perdere l’occasione di ascoltare di persona le parole del Pontefice e unirmi all’Associazione in un momento così importante.
Sono nato a Mottola, in provincia di Taranto, nel 1967. All’età di soli sei anni ho perso mio padre, morto sul lavoro. Sorte che ho rischiato io stesso anni dopo, lavorando all’Ilva di Taranto, dove ho subìto un gravissimo incidente. E la storia sembra essersi ripetuta poiché, al momento del mio incidente, anche mia figlia aveva sei anni.
Mi sono iscritto all’Anmil di Taranto e ho iniziato a battermi con impegno per la tutela della vita e della salute dei lavoratori, per la tutela delle vittime e dei familiari. Oggi ho l’onore di ricoprire la carica di vicepresidente nazionale dell’Associazione e di rappresentante degli invalidi del lavoro all’interno del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inail.
Gli infortuni sul lavoro hanno quindi segnato la mia vita e quella della mia famiglia. Sono stato prima orfano e ora infortunato, e queste vicende sono state determinanti nell’accendere in me l’impegno affinché queste tragedie non accadano più a nessuno.
L’incontro con Papa Francesco ci ha ricordato ancora una volta quanto la vita e la salute siano beni preziosi di cui avere cura. La fede cristiana non conosce scarti, baratti o compravendite sulla vita umana, in quanto tempio dello Spirito Santo.
Siamo onorati delle parole di apprezzamento che il Pontefice ha dedicato all’operato dell’Associazione riconoscendo il nostro impegno nel tenere alta l’attenzione sulla sicurezza, nelle iniziative di miglioramento della legislazione, nell’opera di sensibilizzazione e affinché sia garantita la giusta tutela assistenziale e previdenziale e opportunità di reinserimento alle vittime. Sentire dal vivo il Papa rivolgersi a noi con gratitudine è stata un’emozione grandissima che porterò sempre con me e che rafforzerà ogni giorno il mio impegno nel portare avanti le battaglie dell’Associazione.
Nel corso dell’incontro Papa Francesco ha espresso in più di un’occasione il suo monito contro un mondo del lavoro sempre più disumanizzato, nel quale la vita è troppo spesso considerata meno importante del profitto, invitando a prenderci cura dell’altro, a recuperare la capacità di vivere come fratelli e sorelle nel luogo di lavoro, a non accettare che nel nome del guadagno si trascuri la sicurezza dei lavoratori. Le parole del Pontefice sono state dirette e chiare: l’uomo non è una macchina e la vita va tutelata sempre al di sopra di tutto.
L’incontro con il Pontefice ha suggellato per la nostra Associazione otto decenni di storia e di impegno al fianco dei suoi associati e di tutti i lavoratori. L’Anmil è stata fondata il 19 settembre del 1943 e questo è per certi versi un compleanno che ci rattrista, perché significa che siamo ancora qui dopo 80 anni a batterci per la salute e la vita dei lavoratori. Abbiamo affrontato questa giornata con grande dolore per il recente incidente di Brandizzo e per tutte le morti e gli infortuni a cui assistiamo ogni giorno, spesso senza che i media ne facciano accenno, dedicando i nostri pensieri a tutte le famiglie travolte da queste tragedie.
Insieme all’impegno per la tutela delle vittime e dei familiari, l’Anmil è da sempre attiva nella sensibilizzazione e nella diffusione della cultura della sicurezza nelle aziende e nelle scuole, attraverso iniziative e progetti innovativi.
Agli studenti, in particolare, l’Anmil dedica grande attenzione, nella convinzione che interiorizzare già da giovani una solida cultura della sicurezza permette di recepire l’importanza del rispetto delle norme e far sì che queste vengano osservate con maggiore consapevolezza e senso di responsabilità.
A Papa Francesco abbiamo voluto donare l’ultima realizzazione didattica dell’Anmil rivolta ai bambini delle scuole elementari, denominata “Memoria e sicurezza”. Un gioco con le carte ispirato al famoso memory, nel quale i bambini devono abbinare l’immagine di una situazione di rischio a quella del corrispondente comportamento sicuro. Uno strumento semplice ma efficace per sedimentare nelle loro coscienze l’attenzione e la capacità di valutare i rischi.
di Emidio Deandri
Vicepresidente dell’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro