· Città del Vaticano ·

L’impegno delle religiose con i nuovi media

Per comunicare nell’areopago di oggi

 Per comunicare nell’areopago di oggi  QUO-209
12 settembre 2023

In un tempo in cui siamo sottoposti a un sovraccarico di informazione e di connessione continua, le religiose si stanno attrezzando per affrontare la necessità di una comunicazione di valore nella Chiesa. Le suore che hanno abbracciato l’apostolato dei media hanno compreso, oggi più di prima, che non possono rimanere confinate ai margini, limitandosi a insegnare nelle scuole primarie o lavorando negli ospedali, per quanto importanti possano essere anche queste forme di operato. I media svolgono un ruolo importante nella formazione dell’opinione pubblica e nell’influenzare la società.

Per troppo tempo il compito di evangelizzare è stato considerato di competenza primaria dei sacerdoti e dei religiosi uomini. Le donne — che per inciso sono state le prime a ricevere il messaggio della resurrezione del Signore — sono state confinate allo svolgimento di funzioni ausiliarie, anche se pur sempre importanti, come aiutare i sacerdoti nell’evangelizzazione o insegnare il catechismo. Nell’intento di diffondere i valori del Vangelo e di promuovere il dialogo tra il popolo di Dio e la più ampia comunità, le religiose hanno compreso che i media permeano ogni loro carisma. Per potere effettuare una buona evangelizzazione, le suore hanno bisogno di essere formate nella conoscenza e sull’utilizzo dei mezzi di informazione. Questo le aiuta a comunicare all’interno delle congregazioni e, allo stesso tempo, a veicolare il loro messaggio al mondo esterno. Comunicare la fede nella Chiesa prevede l’utilizzo di diversi mezzi, sia quelli più tradizionali, come la carta stampata e la radiodiffusione, sia quelli più moderni come i social o i media digitali al fine di diffondere il Vangelo, gli insegnamenti della fede e gli altri valori. L’apostolato dei media consente alle religiose di esprimere la loro fede in maniera differente dagli uomini dando un’opportunità unica nell’influenzare la società attraverso un pubblico più ampio. I media tradizionali e i social sono l’areopago di oggi, come indicato da san Giovanni Paolo ii nel quarto capitolo dell’enciclica Redemptoris missio. Le suore devono farsi avanti: quale scuola migliore, dunque, che la casa del Padre, che è la Chiesa?

La Chiesa ha già diverse istituzioni e persone formate a padroneggiare la comunicazione e, per questo, il Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, in collaborazione con la Fondazione Hilton, ha ritenuto opportuno valorizzare e potenziare le capacità comunicative delle religiose, nonché promuovere l’utilizzo e la formazione all’uso dei media attraverso il progetto “Pentecoste”. Con questa iniziativa le congregazioni religiose sono incoraggiate a consentire ai loro appartenenti di esplorare e formarsi nell’utilizzo dei media e nel giornalismo attraverso un mini-corso online in comunicazione, adattato specificamente alle religiose, oppure inviando singole suore nella sede di Vatican News e Radio Vaticana per uno stage della durata di tre mesi. Esercitandosi sul campo, le religiose possono sviluppare l’arte della narrazione e del giornalismo per trasmettere più efficacemente la loro fede. È davvero incoraggiante sapere che oggi alcune congregazioni femminili hanno aggiunto corsi per l’utilizzo dei media nel loro processo di formazione e che, comunque, la maggior parte delle giovani vocazioni siano già esperte nel campo dei media, quando si avviano alla vita religiosa. La vita consacrata dovrebbe far risplendere questi talenti, plasmarli e infondere nelle candidate i valori del Vangelo. Proprio grazie al loro apostolato nelle scuole, nel campo sanitario e nei servizi sociali, le religiose sono spesso in prima linea riguardo agli avvenimenti nella società. Garantire che il servizio nei media sia parte della missione evangelizzatrice delle religiose, codifica quanto da sempre hanno affrontato nel loro operato. Le religiose hanno affinato le loro capacità di narrazione nelle aule scolastiche e nei corsi di catechismo. L’emergenza dell’apostolato dei media per le religiose è anche una risposta alla crescente domanda di informazione seria e affidabile in un mondo ormai saturo di notizie false e disinformazione. L’apostolato dei media è una vocazione come qualsiasi altra e, in questo caso, le religiose che utilizzano i media sono chiamate a condividere la bellezza della Verità di Dio, ponendo la verità di fronte alle fake news e contrastando i diffusori di disinformazione con messaggi d’amore e di redenzione. ù

In definitiva, il servizio nella comunicazione significa diffondere la Verità di Dio per trasmetterla agli altri e il ruolo delle religiose nell’apostolato dei media va ben oltre il semplice trasferimento di informazioni. In quanto persone che vivono una vita comunitaria, le suore hanno una possibilità unica di promuovere proprio il senso della comunità e della solidarietà nel mondo. L’apostolato dei media consente di portare cambiamenti positivi assicurando che i valori della fede e della vita delle consacrate siano presenti nel dibattito pubblico.

di Chidalu Georginia Ohalete


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