12 settembre 2023
S’avvicinava la Santa Pascqua e s’avvicinava il momento decisivo, la guerra. A me mi avevano incorragiato di restare di non muovermi, che non mi sarebbe sucesso nulla. Il pensiero di scappare non mi passava nemmeno per la testa. Quando suonava l’allarme, in montagna discutevo con gli altri italiani. Chi era decisissimo di scappare, chi non aveva per niente paura e mi incoraggiava a restare.
L’ultima volta che andai a mangiare in quel ristorante dove lavorava quell’italiano di Milano lo pregai vivamente di farmi sapere la sua decisione. Mi assicurò che in caso di pericolo sarebbe venuto ad avvertirmi per scappare insieme.
Arrivo un espresso di Fiorello che mi diceva di essere in pensiero perché non aveva più mie notizie, ed aveva sentito di tutti quei disastri sucessi a Wienna. Ma dove andava allora la mia posta se ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati