In occasione dell’inizio del nuovo anno ecclesiastico, il 1° settembre, che coincide con la solenne Giornata di preghiera per la protezione dell’ambiente naturale, il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, ha diffuso il messaggio che pubblichiamo integralmente in una traduzione italiana.
Bartolomeo,
per misericordia di Dio
Arcivescovo
di Costantinopoli - Nuova Roma
e Patriarca ecumenico,
alla pienezza della Chiesa,
grazia, pace e misericordia
dall’Artefice di tutto il creato
nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo
Reverendissimi fratelli gerarchi e amati figli nel Signore,
Con la grazia del Capo e Perfezionatore della nostra fede, oggi iniziamo un nuovo anno ecclesiastico e celebriamo con salmi e inni, per la trentacinquesima volta, la Giornata per la Cura del Creato.
Ci rallegriamo degli effetti delle iniziative ecologiche del Patriarcato ecumenico non solo nel mondo cristiano, ma anche in altre religioni, nei parlamenti e tra politici, negli ambiti della società civile, della scienza, dei movimenti ecologici e tra i giovani. Dopotutto, la crisi ecologica, come sfida globale, può essere affrontata solo attraverso la sensibilizzazione e la mobilitazione internazionale.
Esprimiamo inoltre il nostro compiacimento perché le persone hanno finalmente compreso il legame diretto tra le questioni ecologiche e quelle sociali, e specialmente anche il fatto che la distruzione dell’ambiente naturale colpisce principalmente i poveri in mezzo a noi. Combinare attività ecologiche e sociali rappresenta la speranza per il nostro futuro, perché possiamo avere uno sviluppo e un progresso sostenibile solo se ci preoccupiamo simultaneamente dell’integrità del creato e della tutela della dignità umana e dei diritti umani.
Una peculiarità di oggi è quella di porre l’enfasi sull’“espansione ecologica” dei diritti umani. Di fatto, si parla di una “quarta generazione” di diritti — insieme ai diritti individuali e politici, sociali, culturali, come anche solidali — in riferimento all’assicurare le loro precondizioni ambientali. La lotta per i diritti umani non può ignorare il fatto che tali diritti sono minacciati dai cambiamenti climatici, dalla carenza di acqua potabile, suolo fertile e aria pulita, ma anche dal “degrado ambientale” in generale. Le conseguenze della crisi ecologica vanno affrontate soprattutto a livello dei diritti umani. È evidente che questi diritti, in ogni loro aspetto e dimensione, costituiscono un’unità indivisa e che non si può scindere la loro tutela.
In questo contesto dobbiamo includere e comprendere anche i terribili effetti causati dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, associata a una terribile devastazione ecologica. Ogni atto di guerra è anche una guerra contro il creato, in quanto è una grave minaccia all’ambiente. L’inquinamento dell’atmosfera, dell’acqua e della terra attraverso i bombardamenti, il rischio di un olocausto nucleare, l’emissione di radiazioni pericolose dagli impianti nucleari che producono energia elettrica, le polveri cancerogene degli edifici che esplodono, la distruzione di foreste e l’esaurimento di terreni agricoli arabili: tutto ciò testimonia che la gente e l’ecosistema dell’Ucraina hanno subito e continuano a subire perdite incalcolabili. Ripetiamo con enfasi: la guerra deve cessare subito e deve iniziare un dialogo sincero.
Dinanzi a tutte queste sfide, la Grande Santa Chiesa di Cristo continua la sua lotta per l’integrità del creato, pienamente consapevole che la sua preoccupazione per l’ambiente non è soltanto un’attività in più nella sua vita, bensì la sua espressione e realizzazione più essenziale come estensione della Santa Eucaristia in ogni forma e dimensione della nostra buona testimonianza nel mondo. Questa è anche la preziosa eredità del pioniere della teologia ecologica, il Metropolita Giovanni di Pergamo, di venerata memoria. Riconoscendo il suo immenso contributo, concludiamo questo messaggio patriarcale in occasione della Festa dell’indizione, con le parole da lui scritte sulla Santa Eucaristia come risposta completa agli attuali problemi ecologici: «Nella Divina Liturgia, il mondo naturale e materiale, insieme a tutti i sensi, partecipa in un’unità inscindibile. Non c’è antitesi tra soggetto e realtà oggettiva, non c’è una posizione di conquista del mondo circostante da parte della mente umana. Questo mondo non esiste contro, non è un oggetto dell’uomo, ma viene assunto e comunicato. La Santa Comunione non è solo la nostra unione con Dio e gli altri, ma anche l’assunzione di cibo, l’accettazione e l’apprezzamento dell’ambiente, l’incorporazione e non il mero consumo di materia. La sacralità che accompagna un tale atteggiamento, il sussulto divino che pervade un tale rapporto, è diametralmente opposto alla tecnologia ed è la risposta al nostro problema ecologico. La Santa Eucaristia è, anche per questa ragione, ciò che di meglio l’ortodossia possa offrire al mondo contemporaneo».
Vi auguriamo un anno ecclesiastico benedetto, fratelli e figli nel Signore!
1° settembre 2023
Bartolomeo di Costantinopoli
Fervente supplice per tutti dinanzi a Dio