· Città del Vaticano ·

Spunti di riflessione

Il debito dell’amore

 Il debito  dell’amore  QUO-199
31 agosto 2023

«Tutti vogliamo che gli amici ci dicano i nostri difetti. Ma quell’idiota che lo fa, ci diventa insopportabile!» (William James).

È un aspetto delicato e imbarazzante dei nostri rapporti in famiglia, con gli amici, con i colleghi. Gesù cerca di insegnarci come fare, ma tante volte i nostri comportamenti vanno in senso contrario.

La correzione fraterna è un’arte difficile da praticare! Anche don Bosco suggeriva: «Se dovete dare un avvertimento, datelo da solo a solo, in segreto, e con la massima dolcezza». Ci vuole coraggio! Perché è richiesta sincerità, tatto, delicatezza, carità, amore. Per non rischiare di far finire un amore, un’amicizia, una intesa.

L’amore non nota mai i difetti. I veri amici vedono i tuoi errori e ti avvertono; i falsi amici li vedono e li fanno notare agli altri! Mentre, come diceva un grande moralista, «il massimo sforzo dell’amicizia non è quello di mostrare i nostri difetti a un amico, ma quello di fargli vedere i suoi» (La Rochefoucauld).

Il vero amore, la vera amicizia, sono fatti di fiducia, di lealtà, di comprensione. Ce lo ricorda San Paolo nella seconda lettura: «non abbiate con nessuno altro debito, se non quello di un amore vicendevole».

«Si vive per amare; si ama per vivere. Nell’amore sta il segreto della vita, nella vita la forza dell’amore» (Don Primo Mazzolari).

È bella la pagina di Sant’Agostino: «Ama e fa’ ciò che vuoi; se taci, taci per amore; se parli, parla per amore; se correggi, correggi per amore; se perdoni, perdona per amore. Sia in te la sorgente dell’amore, perché da questa radice non ne può uscire che il bene».

Il Vangelo in tasca

Domenica 10 settembre, xxiii del Tempo ordinario

Prima lettura: Ez 33, 1.7-9;
Salmo: 94;
Seconda lettura: Rm 13, 8-10;
Vangelo: Mt 18, 15-20.

di Leonardo Sapienza