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In India per decenni suor Mary Glowrey si è dedicata alla cura dei malati

Religiosa e medico

 Religiosa e medico  QUO-197
29 agosto 2023

Ottant’anni fa, suor Mary Glowrey, della congregazione di Gesù, Maria, Giuseppe — missionaria medico originaria dell’Australia — fondava la più ampia rete di assistenza sanitaria non-governativa dell’India. Quella che ora si chiama Catholic health association of India (Chai) si fonda su oltre 3.500 istituzioni di assistenza sanitaria e servizi sociali, affiliati in tutto il Paese. Migliaia di suore di diverse congregazioni, comprese oltre 1.000 suore-medico, sono il cuore del team composto da volontari a tempo pieno e collaborano, in questa ampia rete, con professionisti della sanità.

Suor Mary Glowrey — anche conosciuta come Mary del Sacro Cuore — è considerata come la prima religiosa cattolica ad aver esercitato la professione di medico. Ha ricevuto l’autorizzazione direttamente da Papa Benedetto xv nel 1920, sedici anni prima che il Diritto canonico permetta ad altre religiose di fare la stessa cosa. Nei 37 anni di servizio, suor Mary ha coordinato il trattamento di centinaia di migliaia di pazienti nonché la costruzione di un ospedale. Ha avviato la formazione sanitaria e posto le basi per un collegio cattolico per lo studio della medicina in India.

Mary Glowrey nasce nel 1887 in una cittadina dello Stato australiano di Victoria. I nonni sono immigrati irlandesi. Mary vive con la famiglia in una comunità rurale e ha un rapporto affettuoso con i genitori e i cinque fratelli. Fin dalla giovane età sono evidenti l’intelligenza, l’amore per il Signore e la sensibilità di Mary. A tredici anni lascia la casa paterna per completare — con l’aiuto di borse di studio — gli studi secondari e superiori a Melbourne, a oltre 300 chilometri da casa. Mary considera la medicina la sua prima vocazione: ha pregato tanto, chiedendo un’indicazione per lo studio da seguire. Nel 1910, in un’epoca in cui molti considerano la professione medica non appropriata a una donna, Mary si laurea in medicina e chirurgia. Nel decennio a seguire, diventa un medico di successo specializzata in oculistica.

Nel mese di ottobre 1915, Mary legge la biografia di Agnes McLaren (1837-1913), scozzese, pioniera della medicina, convertita al cattolicesimo. All’inizio del ventesimo secolo, McLaren voleva alleviare le sofferenze delle donne in India. Le consuetudini locali impedivano loro di consultare medici maschi e nel Paese lavoravano ancora solo poche donne medico. La dottoressa ha istituito allora un centro di beneficienza a Londra e quindi un piccolo ospedale a Rawalpindi, chiedendo contemporaneamente alla Santa Sede l’autorizzazione per le suore di potere esercitare la professione medica.

Dopo aver letto la storia di Agnes McLaren, Mary sente quindi la chiamata al servizio medico missionario in India. Passa quattro anni a discernere questa vocazione. La sua partenza è ritardata dalla Prima guerra mondiale, e poi ha bisogno del permesso di servire come medico e come religiosa. In questo tempo, oltre all’impegno quotidiano sia negli ospedali sia nel settore privato, Mary opera, dal 1916 al 1918, come presidente fondatore della Catholic women’s social guild a Melbourne. Nel 1919 completa il dottorato in medicina. Una anno dopo Mary si trasferisce a Guntur, in India, nella regione oggi conosciuta come Andhra Pradesh, entra nella Congregazione di Gesù, Maria, Giuseppe, stabilita a Guntur nel 1904. Erano anni che le suore pregavano il Signore perché inviasse loro un medico...

Fino al suo arrivo, Mary sapeva molto poco del suo nuovo Paese, ma solo un mese dopo il suo arrivo scrive alla famiglia, in Australia, di sentirsi a casa e afferma che «giusto per errore» non era nata in India. Lì tantissime persone, le più vulnerabili della comunità, hanno bisogno di cure mediche. Fin dal primo anno della sua permanenza in India, suor Mary ha la visione di un’assistenza e di una formazione sanitaria a vasto raggio che sia fondata sui principi cattolici. Considera la cura del corpo alla stessa stregua della cura per l’anima. A Guntur suor Mary inizia a coordinare assistenza medica per chiunque ne faccia richiesta, in particolare donne e bambini. Con la sua innata predisposizione, impara velocemente la lingua locale, il telugu, insieme a quella delle sue consorelle, l’olandese; il fatto poi di ricorrere ai rimedi tradizionali là dove non sono disponibili altri medicinali contribuisce a rafforzare la fiducia della popolazione. Dieci anni dopo il suo arrivo in India, la madre superiora scrive ai genitori di Mary, paragonando la figlia a un faro. «Lei rimane sempre nel retroscena pur continuando a diffondere la luce delle sue buone azioni molto lontano».

Nonostante le suore abbiano sollecitato donazioni sia in Europa sia in Australia, le risorse rimangono davvero scarse. Affrontando miriadi di sfide per oltre tre decenni, suor Mary si dedica completamente ad alleviare la sofferenza e a promuovere una cultura della vita. Nel frattempo, si spende per orientare i suoi collaboratori e infine riesce a fondare il St. Joseph’s Hospital a Guntur con corsi di diploma in ostetricia, assistenza farmacologica e infermieristica.

Il 29 luglio 1943, suor Mary fonda l’Associazione degli ospedali cattolici (ora Chai) nel convento di San Giuseppe di Guntur, insieme alle consorelle e a suore di altre congregazioni. Oggi, la Chai assicura assistenza sanitaria a oltre 21 milioni di persone ogni anno, in particolare ai più vulnerabili della comunità. Il compito primario dei suoi medici e operatori sociali (volontari e dipendenti retribuiti) è di fornire «cure per tutti» attraverso un’assistenza misericordiosa, sostenibile e di qualità.

Per decenni suor Mary ha lavorato e ha pregato tanto per riuscire a fondare una scuola cattolica di medicina: sei anni dopo la sua morte, nel maggio 1957, a Bangalore è stato inaugurato il St. John’s Medical College Hospital. La causa di beatificazione di suor Mary è stata avviata nel 2010. Dichiarata Serva di Dio, la sua positio è ora allo studio del Dicastero delle Cause dei Santi. La sua opera continua a vivere nel lavoro della Chai e delle suore di Gesù, Maria, Giuseppe in India, e la storia della sua vita continua a ispirare australiani e tanti altri che visitano la sua casa nell’arcidiocesi di Melbourne, diventata un museo una ventina d’anni fa.

di Fiona Power


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