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Convergenze

 CONVERGENZE  QUO-191
22 agosto 2023

C’è una pagina tratta dal libro Mozart e la pioggia di Christian Bobin che ci ricorda che ogni alba può essere la prima alba del mondo. Nella sua singolarità e fragilità, sempre minacciata dalla malinconia scrive Bobin, però è vero: ogni alba è un nuovo inizio, una splendente promessa, una grande speranza. La nebbia dipinta da Friedrich ricorda questa ambiguità, tra gloria e malinconia.

A.M.


La malinconia si alza ogni mattino un minuto prima di me. È come qualcuno che mi fa ombra, in piedi fra il giorno e me. Per svegliarmi devo respingerla senza riguardo. La malinconia ama la morte, d’amore profondo. Sono anni che lotto con queste profondità, che mi sforzo di limitare la loro influenza, senza riuscirvi sempre. Solo la leggerezza della vita può cacciare l’insondabile malinconia. La leggerezza mi è sempre arrivata dalla parte dell’amore. Non dal sentimento: dall’amore. Ho impiegato tanto per vedere cosa separasse l’amore dal sentimento: quasi nulla, un abisso. Il sentimento sta dalla parte della malinconia. Ci casca a colpo sicuro, presto o tardi. Il sentimento e la malinconia nascono da una preferenza di sé per sé, da un compiacimento — esaltato o affossato — di sé per sé. Il sentimento, come la malinconia, è insondabile, pieno di spigoli e gorghi. La malinconia è la varietà triste del sentimentale. Il sentimento, come la malinconia, aderisce, lega, fonde. L’amore taglia, trancia, separa, ruba. Il sentimento mi invischia in me stesso. L’amore mi distacca, mi sradica da me. C’è nella musica di Mozart un amore guerriero, attivo. Risponde alla domanda che mi si pone ogni giorno, fin dal risveglio: come entrare in questo primo mattino del mondo?