· Città del Vaticano ·

Il Patriarca Pizzaballa sull’incontro con Herzog

«Un gesto importante

 «Un gesto importante  QUO-186
12 agosto 2023

In un periodo difficile per Israele, fatto di grandi tensioni e complicato anche per la comunità cristiana, la visita del presidente israeliano Isaac Herzog, accompagnato da una delegazione, al monastero Stella Maris, rappresenta «un gesto che conferma la determinazione a voler combattere il doloroso fenomeno degli attacchi e delle aggressioni ai cristiani». Il atriarca Latino di Gerusalemme, Sua Beatitudine Pierbattista Pizzaballa, commenta così ai media vaticani la presenza, il 9 agosto, del presidente israeliano al Monastero carmelitano di Haifa che, negli ultimi tempi, è stato oggetto di aggressioni da parte di ebrei estremisti.

«In questo momento un po’ complicato — spiega il patriarca — soprattutto per la comunità cristiana, ma non solo, è un periodo di grandi tensioni all’interno di Israele, tra israeliani e palestinesi, e la voce del capo dello Stato israeliano, soprattutto per quanto riguarda gli attacchi e le aggressioni ai cristiani, è stata una voce molto chiara, molto determinata, forse l’unica così autorevole nel mondo politico israeliano, apprezzata da tutti. E la sua visita in uno dei luoghi più colpiti in questo periodo è un gesto che conferma la sua determinazione a voler combattere questo fenomeno così doloroso».

Insieme a Herzog, era presente a Stella Maris il capo della polizia, Yaakov Shabtai, un segno evidente, per il patriarca Pizzaballa, che si intende «prendere sul serio la questione». Il fenomeno delle aggressioni ai luoghi santi cristiani, secondo Pizzaballa, ha anche creato qualcosa di positivo, ossia «una maggiore coscienza del problema che forse prima era stato un po’ troppo sottovalutato». Per risolvere la questione, aggiunge tuttavia, «bisogna lavorare alla radice, cioè sull’educazione al rispetto dell’alterità». Questo periodo, continua Sua Beatitudine, resta molto difficile per la vita del Paese, e «non solo per le aggressioni ai cristiani, poiché il fenomeno che i cristiani stanno vivendo fa parte di un fenomeno di violenza generale». Il problema è che «la mancanza di fiducia genera violenza; occorre quindi lavorare molto soprattutto sul piano religioso tra cristiani, ebrei e musulmani, perché questa cultura dell’esclusione dell’altro non vada troppo in profondità nella coscienza della popolazione».

Una speranza espressa anche dal presidente palestinese Mahmoud Abbas, incontrato, sempre il 9 agosto, dal Patriarca Latino a Ramallah. Il leader palestinese — che ha voluto incontrare Sua Beatitudine Pizzaballa non solo per una visita di cortesia, ma anche per «una valutazione della situazione» — ha sottolineato «una cosa molto bella» ha concluso il Patriarca Latino: «È un periodo in cui chi vuole la pace non è molto ascoltato, ma dobbiamo continuare a cercare queste persone, perché verrà il momento in cui avremo bisogno di loro».

di Francesca Sabatinelli