· Città del Vaticano ·

Le «Etiopiche» di Eliodoro: un’antica prefigurazione del capolavoro manzoniano

Distanza siderale?

 Distanza siderale?  QUO-183
09 agosto 2023
È un Egitto in gran parte fantasioso quello che idealmente si protende verso il lettore dalle prime righe delle Etiopiche di Eliodoro. Un paesaggio trasfigurato rispetto alla realtà pianeggiante del delta nilotico: «Il giorno cominciava appena a sorridere e il sole illuminava le creste dei monti, quando degli uomini armati da briganti sbucarono da una delle colline che dominano le foci del Nilo» (libro i , cap. i , 1). Al sorprendente impatto di un esordio in medias res, anomalo secondo i canoni della retorica greca e latina (la macchina narrativa si metterà in moto subito dopo la pennellata dell’incipit), si aggiunge la suggestione di un panorama fluviale incastonato tra monti e colline del tutto immaginari. Si direbbe che a questa manipolazione del contesto geografico l’autore, nativo di Emesa in Siria ...

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