
08 agosto 2023
«Sono passato davanti ai giardinetti e ho visto un albero con i rami tutti storti. Ho pensato che ero così, io, ero una pianta che cresceva tutta storta, che non c’era verso di raddrizzarla nemmeno con le botte. Ero un vaso pieno di crepe».
Nico ha una passione che né in famiglia né a scuola capiscono: con le dita lavora la mollica del pane per farne delle statuette. Agli occhi di tutti è una stramberia: i genitori non perdono occasione per umiliarlo e maltrattarlo; i compagni di scuola e diversi professori lo deridono. Chissà poi cosa succederebbe se qualcuno scoprisse quella che è la vera ossessione del ragazzino: evitare nel modo più assoluto che la mollica, seccandosi, si crepi. Perché il protagonista del nuovo libro di Antonio Ferrara (Crepe d’oro, Roma, ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati