· Città del Vaticano ·

Athletica Vaticana ha partecipato ai Mondiali di ciclismo a Glasgow

La Gmg sportiva

 La Gmg sportiva  QUO-181
07 agosto 2023

La notizia non è che, domenica 6 agosto, Athletica Vaticana ha corso i Mondiali di ciclismo. Andando anche in fuga — con Rien Schuurhuis — accompagnato da un tifo calorosissimo.

La notizia è che a Glasgow — dove sono in corso i Mondiali di ciclismo inclusivi, anche paralimpici — si è avuta la prova che la visione sportiva di Papa Francesco è concreta, possibile. Anche al più alto livello, in un Campionato del mondo di uno sport popolare come il ciclismo. E proprio la partecipazione di Athletica Vaticana — la “squadra del Papa”, la polisportiva ufficiale vaticana — ha fatto sì che anche a Glasgow si vivesse una singolare Giornata mondiale della gioventù... sportiva.

La comunione con il Papa e i giovani presenti a Lisbona si è sentita eccome. E sì, perché Athletica Vaticana non è andata in Scozia per pedalare “e basta”. Così come non scende in strada, tra la gente di sport, anche nelle periferie romane a correre “e basta” o a giocare a padel “e basta”. Non avrebbe, del resto, alcun senso una associazione vaticana, con tanto di personalità giuridica, per fare sport “e basta”.

La vera “medaglia” da vincere è quella di crescere come persone e quindi come comunità sportiva che testimonia con i fatti — con umiltà e sobrietà — la visione fraterna, inclusiva, spirituale e solidale di Papa Francesco. Fratelli tutti, anche nello sport con il suo linguaggio universale e a tutti comprensibile.

E, dunque, la notizia non è la lunga fuga di Rien Schuurhuis — con un neozelandese e un uruguaiano — interrotta anche da una protesta di ambientalisti che hanno fermato, per un’ora, la corsa mondiale.

La notizia è che, venerdì, nel Mondiale “Gran fondo”, aperto anche agli amatori, hanno corso Rino Alberto Bellapadrona e Marcus Bergmann. I due ciclisti vaticani hanno rallentato — condividendo la poca acqua rimasta nelle borracce — per accompagnare l’atleta rifugiata Masomah Ali Zada — fuggita dall’Afghanistan con la sorella — fino al traguardo. E c’è per davvero tutta la visione sportiva di Papa Francesco nel gesto dei due ciclisti di Athletica Vaticana.

La ciclista afghana, 27 anni di etnia Hazara, che ora vive a Parigi — ha partecipato anche alle Olimpiadi di Tokyo — è una dei cinque atleti del Team Rifugiati (3 afghani, un siriano e un iraniano) sostenuto dall’Unione ciclistica internazionale (Uci) come segno di riscatto e speranza attraverso lo sport. Un impegno di inclusione che vede Athletica Vaticana, membro ufficiale dell’Uci dal 2021, in prima linea.

La notizia è, anche, che alla vigilia del Mondiali i ciclisti vaticani hanno incontrato le persone fragili, che vivono in povertà, ospiti del Centro vincenziano “Ozanam”. Un momento particolarmente significativo organizzato con l’arcidiocesi di Glasgow. Lo scorso anno, ai Mondiali in Australia, Athletica Vaticana incontrò la comunità aborigena.

La notizia è, anche, che i ciclisti vaticani hanno voluto partecipare alla celebrazione della messa, in cattedrale, insieme con la comunità cattolica di Glasgow. Perché il centro, il senso di tutta questa particolare esperienza sportiva è proprio nella fede cristiana. Vissuta nello stile semplice della testimonianza.

La notizia è, anche, che Athletica Vaticana ha incontrato a Glasgow gli straordinari atleti della nazionale italiana paralimpica di Handbike. Il fatto che il Mondiale ciclistico sia unico — non di serie “a” per i cosiddetti “normodotati” e di serie “b” per le persone con disabilità — è un segno di inclusione chiaro ed efficace. Con una nota significativa: la prima “uscita” dei ciclisti vaticani è stata il 19 giugno 2020 per accompagnare Tiziano Monti — presente ai Mondiali di Glasgow — con la sua Handbike nella “staffetta paralimpica per l’Italia” ideata da Alex Zanardi. E con Monti furono proprio i ciclisti di Athletica Vaticana a raccogliere il testimone caduto a Zanardi nel terribile incidente stradale.

E la notizia è, anche, che la bicicletta — donata da Pinarello — con la quale Rien Schuurhuis ha corso, andando in fuga, al Mondiale sarà ora messa all’asta e il ricavato sarà interamente devoluto al Dispensario pediatrico vaticano Santa Marta. Lo scorso 8 luglio i bambini delle famiglie povere assistite dal Dispensario hanno pedalato, per la prima volta, su una bici. Davanti all’Aula Paolo vi . Ecco, quello è un altro Mondiale, vinto dal Dispensario Santa Marta e da Athletica Vaticana. Insieme.

di Giampaolo Mattei