Todos, todos, todos!

La Chiesa non è «la comunità dei migliori» ma «la Madre di tutti»: un approdo fraterno e accogliente per ciascuno, dove vige la logica delle «braccia aperte» e non del «dito puntato», perché tutti — giovani e vecchi, sani e malati, giusti e peccatori — sono importanti e nessuno è «inutile» o «superfluo». È questa la suggestiva immagine che Papa Francesco ha riproposto alla grande assemblea radunata ieri pomeriggio nel Parque Eduardo vii di Lisbona per la cerimonia di accoglienza con la quale è entrata nel vivo la Giornata mondiale della gioventù che si celebra in terra portoghese. Un’immagine che ha poi trovato espressione visibile nell’abbraccio di misericordia riservato stamane dal Pontefice ai tre giovani che hanno ricevuto il sacramento della riconciliazione e nella successiva esperienza di condivisione vissuta — dopo l’incontro con i rappresentanti di alcuni centri di assistenza e di carità — con dieci ragazzi e ragazze di diversi Paesi del mondo che hanno pranzato insieme a lui in nunziatura al termine della mattinata.

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