· Città del Vaticano ·

Gli appuntamenti del mattino in una festa continua

Protagonisti del cambiamento

 Protagonisti del cambiamento  QUO-178
03 agosto 2023

Non sono ancora i giovani partecipanti alla Gmg — che troverà nel pomeriggio al Parque Eduardo vii per la cerimonia di accoglienza — ma gli studenti dell’Universidade Católica Portuguesa (Ucp) a Lisbona, quelli che il Papa ha incontrato giovedì mattina nel primo appuntamento della seconda giornata di viaggio. Il clima è stato comunque quello della festa. E come sempre accade quando è con i giovani, il Pontefice è entrato subito in sintonia con gli interlocutori.

L’incontro si è svolto sul piazzale del campus, dove si sono raccolti studenti e docenti — 6.500 persone compresi quanti erano all’esterno — e dove erano presenti anche il presidente della Repubblica e altre autorità dello Stato. Ad accogliere il Papa è stata la rettrice Isabel Capeloa Gil, che ha rivolto un breve saluto, nel quale ha presentato la realtà della prima università portoghese moderna a non essere stata fondata dallo Stato, risultato del Concordato tra il governo e la Santa Sede, e ha annunciato la creazione di una nuova cattedra intitolata all’Economia di Francesco e di Chiara, declinando al femminile il progetto fortemente voluto dal Pontefice.

Dopodiché hanno preso la parola quattro studenti. Il primo è stato Tomás Virtuoso, 29 anni, di Lisbona, laurea e master in economia, ora studente di teologia, la cui testimonianza si è incentrata sui temi della Laudato si’. Nei contenuti di questa enciclica, ha sottolineato il giovane, le nuove generazioni devono vedere un richiamo «a mettere in campo sempre più il meglio della scienza», a «respingere il progresso tecnologico che non abbia una forte radice etica e spirituale» e «ad affermare senza paura che non è possibile e un’autentica ecologia integrale senza Dio, che non può esserci futuro in un mondo senza Dio». Alla fine del suo intervento, Tomás ha consegnato a Francesco il “Manifesto” degli stili di vita per una umanità nuova.

Un grazie al Papa per i valori richiamati dal Patto educativo globale da lui fortemente voluto, sono stati espressi da Mariana Craveiro, 21 anni, di Porto, arrivata nell’ateneo nel 2020 in piena pandemia. «In tale contesto — ha spiegato la studentessa di psicologia — l’Università, attraverso il programma “Cattolica Solidale”, mi ha aiutato a capire l’urgenza di mantenere come priorità la persona umana, e così ho potuto ogni settimana dare una mano a servire pasti ai senzatetto e ai bisognosi nel centro della città di Porto». «Santo Padre — ha confidato Mariana —, voglio essere protagonista del cambiamento, e non giovane “alla finestra che vede passare il mondo”, applicare professionalmente ciò che ho imparato per raggiungere i più vulnerabili e aiutare a scrivere nuove storie e paradigmi per un mondo più giusto e più credente».

Beatriz Ataíde, 27 anni, studentessa di filosofia, ha ringraziato il Papa «di farci intraprendere vie nuove, stimolarci alla riflessione, ascoltarci, responsabilizzarci, incoraggiarci e riporre fiducia in noi, giovani membri dell’Economia di Francesco». La giovane ha parlato anche della sua conversione tardiva e della scoperta di una vocazione particolare a vivere la propria fede nell’ambito della cultura. «Nella lingua portoghese abbiamo un’espressione che usiamo quando si vuole aiutare qualcuno: chamar à razão — farlo ragionare. Voglio che essa — la ragione — rimanga al servizio della comunione. Così, da agente culturale in senso lato, provo gioia nel portare l’arte della contemplazione in mezzo alla gente».

Infine ha portato la sua testimonianza Mahoor Kaffashian, iraniana, dal settembre 2022 studentessa di odontoiatria a Viseu, i cui studi sono sostenuti dal Fondo di sostegno sociale Papa Francesco per una cultura dell’incontro. «Inizialmente sfollata dal mio Paese, mi sono rifugiata in Ucraina, dove una vera guerra mi ha fatto sentire come sopravvissuta», ha raccontato la giovane, aggiungendo: «Dopo tutto quello che ho passato, dopo il sentimento costante di assenza di un focolare, della famiglia, degli amici, dopo essere rimasta senza casa, senza università, senza soldi, so che il concetto di forza non vuole dire che non mi senta stanca, esausta e abbattuta dal dolore e dalle perdite; significa solo che ho la forza, la fede e il coraggio per andare avanti».

Alle suggestioni degli studenti e al saluto del rettore ha risposto nel suo discorso il Papa, che, dopo la recita del Padre nostro, ha impartito la benedizione ai presenti. Successivamente, prima di lasciare l’università, Francesco ha benedetto la prima pietra del Campus Veritatis.

Nella circostanza un gruppo di studenti migranti, formato da una quindicina di giovani, ha salutato brevemente di persona il Santo Padre, consegnandogli lettere e anche un disegno fatto a mano.

La mattinata del Pontefice era iniziata con la messa privata in nunziatura, alla quale avevano partecipato le tre figlie e il genero di una donna francese di 62 anni, Christine, animatrice di catechesi, venuta a Lisbona per accompagnare un gruppo di giovani di Saint-Georges, di Tolone. La donna era rimasta gravemente ferita a seguito di una caduta il 31 luglio ed è morta il giorno seguente in ospedale.

dal nostro inviato
Gaetano Vallini