· Città del Vaticano ·

Un avvenimento senza precedenti nel Paese

epa10777375 Pilgrims from all over the world arrive at Lisbon Airport to participate in the World ...
01 agosto 2023

La Giornata mondiale della gioventù 2023 si apre ufficialmente stasera, martedì 1° agosto, ma in realtà è iniziata già da tempo. Si svolge nella prima settimana di agosto, ma noi abbiamo cominciato a idearla e a prepararla con largo anticipo.

L’idea viene da lontano. Ogni volta che si svolgeva una Gmg, cresceva la voglia di tenerne una in Portogallo. Nella Conferenza episcopale era un tema ricorrente. Anche tra i giovani cattolici lo era, e lo era sempre più. Sono venuti da loro, soprattutto da loro, la forza e l’entusiasmo per andare avanti. Ma, guardando al Paese e alle sue possibilità reali, abbiamo mantenuto un misto di prudenza e timore. La prudenza ci ha portati a valutare i mezzi a disposizione, tenendo presente il fine da raggiungere. Il timore nasce quando la sproporzione tra mezzi e fini appare troppo grande.

Di fatto, organizzare qualcosa di simile per un milione e più di giovani di tutto il mondo in un Paese che conta dieci milioni di abitanti significa aumentare, in una settimana e nello stesso luogo, la popolazione di un decimo come minimo, con quello che comporta rispetto ad alloggio, cibo, misure igieniche, trasporto, sicurezza. Non c’è mai stato un evento di simili proporzioni in Portogallo e non abbiamo né esperienza né un termine di paragone.

Ciononostante siamo andati avanti. Con il coinvolgimento di tutta la Conferenza episcopale portoghese e con il sostegno unanime delle autorità civili, dallo Stato agli enti locali, che hanno visto nella Gmg qualcosa di molto buono per i giovani e per il Paese in generale. I contatti sono stati presi a partire dal 2017 e da allora abbiamo sempre trovato incoraggiamento e aiuti concreti, ufficiali e privati. Possiamo dire che la Gmg è diventata un evento nazionale per tutti.

Da quando Papa Francesco ha accettato la nostra proposta — e così è stato annunciato alla fine della Gmg di Panamá, nel gennaio 2019 — tutto si è attivato ancora di più. Sia in Portogallo sia nei contatti con Roma e con molte altre nazioni.

Nel Paese, con la costituzione dei comitati parrocchiali, vicariali e diocesani, che con il comitato locale — del luogo dove si tiene la Gmg, in realtà primo responsabile di tutto — è stato svolto un lavoro costante e appassionante, in contatto con il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e sotto la direzione molto competente del vescovo Américo Aguiar, ausiliare di Lisbona, che sarà creato cardinale nel prossimo Concistoro.

Il lavoro si è prolungato a causa del diffondersi della pandemia da Covid-19, che ha portato a posticipare la Gmg dal 2022 al 2023. Si tratta di un lavoro in rete, che coinvolge decine di migliaia di giovani e volontari e mostra una capacità latente di servire che attendeva soltanto un obiettivo di tale grandezza per prorompere così. Inoltre, l’entusiasmo che ha risvegliato ovunque il passaggio dei simboli della Gmg — la Croce e l’icona di Nostra Signora — è un bell’indizio di questa disponibilità latente nella popolazione in generale ad aderire ai segni di Cristo.

È stato necessario fare molto su tutti i fronti, da quello parrocchiale a quello nazionale e da quello nazionale a quello internazionale. Ricordiamoci che la Gmg è preceduta da giornate in tutte le diocesi, con molti eventi, e che bisogna accogliere i giovani che giungono nel Paese prima di confluire a Lisbona.

Tutto ciò ha significato, anche in questo caso, contatti con le autorità locali, ricerca di alloggi, garanzia dei trasporti etc. Naturalmente le parrocchie sono state indispensabili, ma è stato soprattutto grazie ai giovani dei suddetti comitati che si è potuto organizzare tutto. Senza dimenticare l’attività parallela svolta dai gruppi legati a movimenti e istituti religiosi.

È di fatto impressionante la quantità e la qualità degli eventi previsti in ogni diocesi, e poi a Lisbona e nelle città vicine, prima e durante la Gmg: tempi di preghiera, catechesi e attività culturali, incontri e condivisioni, visite e scoperta del territorio e del popolo. Senza dimenticare l’aspetto ecumenico e interreligioso della Giornata mondiale della gioventù.

È un’iniziativa cattolica e del Papa, offerta a tutti quelli che verranno, e anche a quelli che la seguiranno attraverso i media. Andrà tutto molto bene. A volte sembrerà semplice, ma ha comportato tanto lavoro, e anche l’indispensabile collaborazione di molti enti ufficiali e privati. Dalla Gmg tutti si aspettano un nuovo incontro della società in generale, per sentirsi ringiovaniti grazie ad essa, nella solidarietà e nella speranza.

In definitiva tutto ha dimostrato la capacità di eventi di questo genere di mobilitare non solo la Chiesa, ma anche la società intera attorno a grandi cause. Certamente resterà come sprone per altri eventi simili, anche se su scala nazionale. E tutti abbiamo bisogno che sia così, per diventare più solidali e altruisti. In tal senso la Gmg continuerà anche dopo, in modi diversi ma con lo stesso spirito.

La Gmg si tiene questa volta in circostanze particolarmente gravi per il mondo in generale. Guerra nell’Est Europeo e gravi conflitti in altri continenti. Crisi climatica e desertificazione crescente. Grandi migrazioni alla ricerca di migliori condizioni di vita, o di mera sopravvivenza. Sfide grandi di accettazione reciproca e interculturalità, per evitare la creazione di ghetti e fratture sociali. In simili circostanze, l’obiettivo di portare a Lisbona giovani di tutto il mondo, per riunirli attorno all’ideale evangelico, dove le diverse tradizioni potranno trovare posto e progredire in un insieme plurale e solidale, è un’opportunità incredibile.

È qualcosa di unico nella sua dimensione quantitativa e qualitativa. Anticipo anche che questa Gmg post-pandemia creerà una Generazione 2023, come esperienza indimenticabile e creativa per tutti coloro che vi parteciperanno.

La stessa denominazione “Giornata Mondiale della Gioventù” è già di per sé un programma, poiché conferisce a ogni parola un significato più pieno. Parliamo così di “Giornata”, anche se dura diversi giorni. Tutti abbiamo nella nostra esistenza una “giornata memorabile”, determinata da quanto accaduto prima e proseguita dopo. In genere è durata più di 24 ore, ma si è concentrata su un momento preciso. Così avvenne a san Paolo, in quella via di Damasco, in un giorno determinato, con un prima e un dopo, che segnò la sua esistenza, in ciò che sentì e riuscì a fare da quel momento in poi. Fu una giornata e si trasformò in una vita.

Identico spessore acquista la parola “mondiale”, come la Giornata è diventata. Quando nel 1986 si svolse per la prima volta a Roma, già superò tutte le aspettative. Ma la partecipazione che suscitò in seguito le ha dato questo carattere veramente unico e straordinario. A Lisbona abbiamo partecipanti provenienti da tutti, o quasi tutti, i Paesi del mondo. Non comunicano ognuno nella propria lingua, ma in quella dell’ideale che li ha portati qui e che li fa subito familiarizzare. Le possibilità di comunicazione e trasporto di cui attualmente disponiamo permettono l’incontro, ma soltanto l’ideale che ci motiva crea la comunione. Come quella “fretta” dell’anima che portò Maria a incontrare Elisabetta.

Infine “gioventù”, parola sempre apprezzata da quanti la vivono o la ricordano. È naturalmente l’età della scoperta del mondo e della proiezione delle proprie aspirazioni. Evangelicamente, non dimentichiamo che era l’età di Gesù, il quale, quando aveva circa trent’anni, riunì un gruppo di suoi coetanei per dare inizio a un Regno che sarebbe diventato “tra noi”. Come lo sarà in questa Gmg e certamente continuerà a esserlo dopo!

*Cardinale patriarca di Lisbona

di Manuel Clemente *