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«The Mistery Man»: a Chioggia la mostra sulla Sindone

L’impronta del velo

 L’impronta del velo  QUO-176
01 agosto 2023

Un telo candido viene sollevato e svela ciò che un altro antico lino aveva pietosamente avvolto. Ma il gesto in questa occasione somiglia a un prodigio. Perché quella che era la più celebre e drammatica mappa di un uomo torturato e crocifisso come lo fu Gesù — un’impronta terribile ma tenue su un lenzuolo insanguinato — si riempie e svela un volto e un corpo reali, solidi. E sfigurati punto per punto, colpo dopo colpo, in modo del tutto simmetrico a ciò che quell’impronta, la Sacra Sindone, racconta da secoli. Lo svelamento di quel volto e di quel corpo sono stati il momento culminante della cerimonia, la sera del 31 luglio, svoltasi in uno scorcio suggestivo di Chioggia, la città veneta che da oggi apre ufficialmente al pubblico la mostra The Mystery Man.

All’esterno alla chiesa di San Domenico, affacciata su un tratto di laguna, oltre duecento persone hanno assistito allo svelamento della scultura realizzata da un gruppo di artisti di ArtiSplendore, società italo-spagnola, che dopo 15 anni di studi ha concepito e dato forma iperrealistica al corpo dell’Uomo sindonico. Il volto si presenta tumefatto, i capelli naturali incollati al viso da sudore e sangue, il corpo nudo di circa 1.78 metri di altezza e 75 chilogrammi di peso, costruito in lattice e silicone, è coperto da ferite riconducibili alle torture e alla crocifissione in modo totalmente fedele al Lino custodito a Torino.

A Salamanca, dove la mostra ha iniziato l’anno scorso il suo viaggio nel mondo, molte persone sono uscite profondamente scosse dalla vista dell’opera, cui si arriva dopo un percorso a tappe sulla Passione di Gesù della durata di 55 minuti. Sala dopo sala, il visitatore può osservare all’interno di teche o su pannelli video la corona di spine, la croce, il sepolcro, riproduzioni della Sindone con un focus sulla sua storia e sugli studi scientifici e forensi. La penultima sala è uno spazio che avvolge su quattro lati e sul pavimento lo spettatore, immergendolo visivamente con un gioco di dissolvenze fra le immagini del volto di Cristo nell’arte, dall’anno zero fino alla scultura tridimensionale.

Sul palco si sono alternati interventi e momenti musicali offerti dal coro The Mystery Man proveniente dalla Spagna e da altri artisti. «Ci sono mostre da guardare, visitare con curiosità. Questa è una mostra che colpisce e commuove», ha commentato il vescovo di Chioggia Giampaolo Dianin. «La Sindone — ha detto ancora il presule — interroga chi crede ma anche chi non crede». Entusiasta il sindaco di Chioggia Mauro Armelao, che si è adoperato perché dopo la Spagna fosse l’Italia e la sua città in particolare a ospitare The Mystery Man. «È una mostra dall’alto valore culturale e umano», ha affermato, auspicando che essa sia il punto d’arrivo di un itinerario di «scoperta delle grandi bellezze culturali, storiche e artistiche che Chioggia può offrire a chi vorrà visitarla». Il direttore editoriale dei media vaticani Andrea Tornielli, originario di Chioggia, ha osservato che «in quel corpo martoriato, in quel carico di sofferenza» si rispecchiano «le storie di tanti perseguitati del nostro tempo. Ma la misteriosa immagine della Sindone offre anche una luce di speranza, perché è icona del Sabato Santo e preludio di una vita nuova». Alvaro Blanco, ideatore della mostra e capo del team di artisti che ha realizzato The Mystery Man, ha confidato i propri sentimenti una volta completata l’opera: «Ho dovuto far passare degli anni prima di capire ciò che essa rappresentava, un intreccio di pace, dolore, compassione, rabbia, e uno straordinario amore».

di Alessandro De Carolis