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La buona Notizia

Il volto che parla con un tocco

 Il volto che parla con un tocco  QUO-176
01 agosto 2023

La fede in Gesù è un invito da accogliere. Una porta da aprire quando Lui bussa con umiltà. Un lasciarsi prendere dal suo fascino. Un andare in disparte con Lui senza troppi perché. Solo allora accade il miracolo più bello per la nostra vita: Dio che si mostra per quello che è nella sua infinita bellezza! Ogni velo buttato sopra di Lui cade per la forza del suo amore che desidera comunicarsi e diffondersi senza sosta. Ogni volta che Dio si rivela accade in un volto che brilla, una voce che riscalda e un tocco che salva.

«Il suo volto brillò come il sole». Il volto traspare la gioia custodita da un cuore capace di amare fino alla fine. Esprime l’identità di un Gesù che non teme di amare con la forza della debolezza e la stoltezza della croce. Il suo volto brilla nonostante sia pronto agli sputi e agli schiaffi. La luce che emana è simile alle prime luci del mattino che sfidano le tenebre della notte e dello scoraggiamento.

«Questi è il Figlio mio». C’è bisogno che riconosciamo il nostro nome pronunciato da una voce familiare per accedere alla fiducia. Una voce che ci consegna il significato della nostra esistenza. Una voce capace di accogliere il nostro desiderio di paternità. Una voce che ci toglie dall’abisso del vuoto e ci ridona la dignità di figli amati. Una voce che ci fa esistere non come numeri, ma volti voluti e pensati.

«Gesù si avvicinò e li toccò». Il volto e la voce richiedono carne da toccare e custodire. Mano possente capace di rialzare da ogni palude di paura e angoscia. Riconoscimento e svelamento di corpi pieni di speranza e attesa. Un tocco che salva dalla follia di bastare a sé stessi: incrocio di sensi in grado di indicare un oltre già racchiuso nelle pieghe di una storia umana ferita ma mai sbagliata.

di Roberto Oliva