· Città del Vaticano ·

Messaggio di Francesco ai coreani

Siate profeti di pace

La messa nella cattedrale di Seul, 18 agosto 2014
(Committee for the 2014 Papal Visit to Korea via ...
28 luglio 2023

«Le numerose guerre e conflitti armati che oggi affliggono la famiglia umana e specialmente i nostri fratelli e sorelle più vulnerabili mostrano tragicamente la necessità di una vigilanza costante per difendere e promuovere la giustizia e la cooperazione amichevole all’interno delle comunità e tra i popoli». Queste parole del Papa sono risuonate ieri, 27 luglio, nel centro di Seoul, tra le volte della cattedrale di Myeong-dong, in un giorno particolare per la vita dei coreani del sud e del nord. Settant’anni fa, infatti, veniva raggiunto un armistizio nella guerra di Corea (27 luglio 1953), anche se da lì in avanti una tensione palpabile ha continuato a serpeggiare nella penisola divisa dal 38o parallelo.

A leggere di persona il messaggio di Francesco, indirizzato al presidente della Conferenza episcopale coreana, monsignor Matthias Ri Iong-hoon, vescovo di Suwon, è stato il connazionale cardinale Lazzaro You Heung-sik, prefetto del Dicastero per il Clero, durante la Messa per la pace celebrata in cattedrale. Il Papa ha invitato «tutti i coreani a diventare “profeti” di pace», ricordando che essa «si basa sul rispetto di ogni persona, qualunque sia la sua storia, sul rispetto del diritto e del bene comune, del creato che ci è stato affidato e della ricchezza morale trasmessa dalle generazioni passate».

«Sono spiritualmente vicino a voi — afferma il Pontefice —. Per i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e i laici della vostra terra, questo anniversario sia occasione per rinnovare il loro impegno nella costruzione del Regno di Dio Onnipotente, che è pieno di “giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo” (Rm 14, 17)». L’auspicio finale di Francesco, in chiusura del messaggio, è che la commemorazione dell’Accordo di armistizio indichi non solo «la cessazione delle ostilità, ma anche un brillante futuro di riconciliazione, fratellanza e armonia duratura non solo per la penisola coreana ma anche per il resto del mondo».