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Verso Lisbona per imparare
a “stare insieme”

 Verso Lisbona per imparare a “stare insieme”  QUO-171
26 luglio 2023

Hanno deciso di rischiare, di impegnarsi e mettersi in discussione, ascoltando e rilanciando i ripetuti appelli di Papa Francesco a crescere insieme — l’ultimo domenica scorsa durante la celebrazione in basilica Vaticana della iii Giornata mondiale dei nonni e degli anziani —, per intraprendere un pellegrinaggio di fede: sono i circa 100 giovani australiani che questa mattina hanno incontrato il Pontefice a pochi giorni della partenza per la Giornata mondiale della Gioventù a Lisbona.

Arrivati a Roma con un gruppo più ampio di circa 500 pellegrini partiti dall’Australia, provengono perlopiù dall’arcidiocesi di Melbourne. La maggior parte di essi si trova all’inizio del proprio percorso lavorativo come “leader emergenti” che hanno ricevuto una formazione cattolica. Tra loro anche molti studenti delle scuole gestite dalla Chiesa.

Ad accompagnarli alcuni coordinatori laici e religiosi, uomini e donne, dell’arcidiocesi guidata da monsignor Peter Andrew Comensoli, tra cui il consigliere dell’arcivescovo, Nigel Zimmermann, docente di teologia. «L’arcivescovo sta viaggiando con i pellegrini come un compagno di pellegrinaggio», spiega Zimmermann, sottolineando «la grande importanza per la nostra fede cristiana», di visitare luoghi come le basiliche papali di San Pietro e Santa Maria Maggiore, prima di raggiungere la capitale del Portogallo, la prossima settimana, per la Gmg.

Quindi aggiunge che «il gruppo sta imparando “lo stare insieme”, pregando gli uni con gli altri» e ciò permette una crescita del «senso di amicizia e missione comune per il proprio lavoro negli anni a venire». Questa esperienza, confida, è «ricca di preghiera e di crescita personale, e di identificazione più stretta con la testimonianza dei santi Pietro e Paolo, dei primi martiri, e di comprensione di quella che è la nostra parte nella grande storia della Chiesa».

Quando l’arcivescovo ha scritto al Pontefice, «esprimendo le nostre preghiere per lui e facendogli sapere che eravamo in visita dall’Australia — conclude Zimmermann —, il Santo Padre ha risposto dicendo che sarebbe stato felice di incontrarci, rendendo questo pellegrinaggio un’occasione unica, una grazia inattesa».

Nel pomeriggio i giovani vengono accolti dall’ambasciata di Australia presso la Santa Sede.