· Città del Vaticano ·

La buona Notizia Il Vangelo della xvii domenica del tempo ordinario (Mt 13, 44-52)

La salvezza è un investimento

 La salvezza è un investimento  QUO-170
25 luglio 2023

Spesso pensiamo all’economia come qualcosa di basso, sporco, in qualche modo “spicciolo” (termine appunto usato per il denaro). Il tabù intorno ai soldi è tanto più evidente in una società monetizzata come la nostra, in cui le transazioni economiche diventano tanto diffuse e veloci quanto virtuali. Il Vangelo abbatte questo tabù, svela il senso profondo di ciò che chiamiamo “tesoro”: la scoperta. Ogni reticenza, che sia motivata da pruriginoso moralismo o da disincantato cinismo, cede il posto nelle parole di Gesù alla potenza di una promessa: il regno dei cieli è un investimento, seppure di tipo eccezionale. È dare poco e ricevere molto di più, in modo sproporzionato. Non certo per accumularlo, né per tirare a campare. Mammona non viene sconfitto banalmente per eccesso né per difetto, ma per eccedenza: nessun pauperismo e nessun mito del progresso infinito ci salveranno.

La metafora economica è potente perché calata nell’attimo presente, nel vivo della sorpresa di un investimento stupefacente, della rottura di ogni calcolo previsto, con la conseguente vendita di “tutti i suoi averi” da parte di chi scopre qualcosa che li supera. Non si parla di cosa fare con il tesoro scoperto, il punto è scoprirlo, lì sta tutta la salvezza, lì sta la decisione fra la vita e la morte. Perché di questo si tratta, non di maggiore o minore felicità, né di motivazione a guadagnarne crescendo sempre di più. Si tratta di quello che per secoli abbiamo chiamato salvezza dell’anima e che Gesù descrive come una scoperta a due direzioni: scopriamo il cielo mentre già lui ci trova, ci attira e, in un’altra metafora, “ci pesca”.

Il tesoro scoperto e che ci scopre ovviamente non è misurabile (l’economia si salva solo nel suo aprirsi alla smisuratezza della vita) ed è metafora potente di quel senso ultimo che Gesù ci indica e che l’umanità attende, ancora oggi, dopo secoli di investimenti e progressi, tragiche condanne, divisioni e affrettate speculazioni tra “buoni” e “cattivi”. Ancora oggi si cerca un tesoro, e non sta a noi pescare, ma essere pescati. In questo tempo sospeso fra l’acqua e la rete di Dio, in questa indecisione fra “cose nuove e cose antiche”.

di Riccardo Sabato