
25 luglio 2023
Critico imparziale, severo e illuminante, Francesco De Sanctis aveva tuttavia un debole (più che comprensibile): il debole era per Giacomo Leopardi. Sul comodino, accanto al suo letto di morte, De Sanctis, come egli stesso racconta, aveva un crocifisso, la Bibbia e i Canti del poeta recanatese che fino all’ultimo giorno lesse con abbandono e passione. De Sanctis ebbe la «fortuna» di conoscere Leopardi. Quel momento rimase indelebile nella sua mente e nel suo cuore. L’incontro avvenne nel palazzo Bagnara, a Napoli. Intellettuali e politici erano radunati per una serata di gala e grande era «l’aspettazione» per quell’uomo del quale a quel tempo si elogiava non tanto la «visione» — in pochi l’avevano intuita e in pochissimi l’avevano capita —, ma l’erudizione, «semplicemente maestosa e ...
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