I non-luoghi e il bistrot

Il neologismo «non luogo», utilizzato per indicare quegli spazi che hanno la prerogativa di non essere identitari, relazionali e storici, è il fiore all’occhiello della narrativa di Marc Augé, l’antropologo francese morto il 24 luglio all’età di 87 anni. Protagonista di estese e capillari ricerche etnografiche, in particolare in Africa e in America Latina, Augé aveva diretto la prestigiosa École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi (di cui è stato anche presidente) e l’Istituto francese di Ricerche per lo Sviluppo. Il concetto delle “mobilità” umana nel mondo ha rappresentato il filo conduttore della sua produzione, da Un etnologo nel metrò(1986) a Il bello della bicicletta(2008). «L’uomo è un animale simbiotico — scriveva —. Ha bisogno ...