· Città del Vaticano ·

All’Angelus gli appelli del Papa ai governanti per porre fine alle stragi di migranti e per limitare le emissioni inquinanti causa di eventi climatici estremi

Mari e deserti non siano
mai più teatri
di morte e di disumanità

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24 luglio 2023

Pace per l’Ucraina  che continua a subire distruzioni


Attirando «l’attenzione sul dramma che continua a consumarsi per i migranti nella parte settentrionale dell’Africa», al termine dell’Angelus domenicale del 23 luglio Francesco ricorda le migliaia di sventurati che «tra indicibili sofferenze, da settimane sono intrappolati e abbandonati in aree desertiche» e lancia un appello «ai capi di Stato e di Governo europei e africani, affinché si presti urgente soccorso e assistenza» a queste persone e perché «il Mediterraneo non sia mai più teatro di morte e di disumanità».

Ma non è l’unica invocazione di questa domenica: un’altra è «per la pace» nella «cara Ucraina, che continua a subire distruzione, come purtroppo è accaduto a Odessa», dice; e un’altra ancora è perché si intervenga per limitare le emissioni inquinanti e arginare gli «eventi climatici estremi» che «si stanno sperimentando in molti Paesi», con da una parte «regioni interessate da ondate anomale di caldo e colpite da incendi» e dall’altra luoghi devastati da «nubifragi e inondazioni».

L'Angelus