· Città del Vaticano ·

Dieci anni fa il primo viaggio internazionale di Francesco per la Gmg di Rio de Janeiro

La gioia dei giovani
continua a contagiare

 La gioia dei giovani continua  a contagiare  QUO-168
22 luglio 2023

Abbiamo toccato con le nostre mani, i nostri occhi hanno visto e le nostre orecchie hanno sentito il Signore passare in mezzo a noi. La Giornata mondiale della gioventù svoltasi dieci anni fa a Rio de Janeiro dal 23 al 28 luglio, è stata una tappa importante nella storia della Chiesa cattolica, nella vita dei giovani di tutto il mondo e per l’intero Popolo di Dio presente nell’arcidiocesi brasiliana. In un ricordo del quinto anniversario scrissi: «Abbiamo visto Dio agire». Oggi abbiamo la grazia di celebrare il decennale e di rendere grazie al Signore per i frutti che continuiamo a raccogliere abbondantemente. Frutti che troviamo anche negli incontri internazionali, ma anche all’interno della nostra Chiesa, quando ascoltiamo testimonianze sorprendenti per la loro bellezza e profondità.

Oggi, sabato 22 luglio, si svolge un evento commemorativo per rivivere insieme quel grande momento di grazia. L’iniziativa apre una settimana in cui in vari altri momenti rievocheremo l’anniversario.

Tra i ricordi più intensi, mi vengono in mente i volti giovanili desiderosi delle parole e dei gesti del nostro amato Papa Francesco, che ha dispiegato la sua generosità e vicinanza ai pellegrini e agli abitanti dell’arcidiocesi. L’esempio di umiltà, carità e fede ha commosso i brasiliani di diversi credo, età e cultura, che hanno sperimentato la vera presenza del Cristo vivente durante un’intensa settimana.

È stato il primo viaggio internazionale del Santo Padre. Tutto era nuovo, anche per gli organizzatori vaticani: la gioia contagiosa, la solidarietà del popolo carioca e la testimonianza dei giovani (ma anche la pulizia dei treni, della metropolitana, degli autobus e della spiaggia di Copacabana) rimangono impressi nella memoria di tutti noi.

I frutti della Gmg di Rio 2013 possono essere raccolti nella vita quotidiana di tutto il mondo, ma soprattutto nelle nostre comunità, così come la missione che ci è stata affidata rimane una presenza costante per animare la vita delle nostre parrocchie, unità pastorali e movimenti. Quante vocazioni nel Paese, sia per la missione sia per la catechesi, per la vita familiare e il lavoro sono state risvegliate nel 2013! Lodiamo Dio per queste vocazioni che mantengono viva la Chiesa in cammino. Io ho pregato in particolare per la crescita quotidiana dell’unità della Chiesa.

In occasione di questo anniversario, vorrei mettere in evidenza alcuni momenti che possono servire da simbolo delle grazie vissute, a partire dalla messa celebrata da Papa Bergoglio sulla spiaggia di Copacabana. Uno di questi è l’impronta lasciata dalla spiritualità e dai messaggi del Pontefice. Il rinnovato spirito missionario è stato uno dei grandi segni. Vorrei anche ricordare le parole del Santo Padre durante la Veglia, quando abbiamo dovuto cambiare luogo in fretta e furia a causa di eventi naturali che si sono verificati nel posto chiamato “Campus Fidei” a Guaratiba: «Penso che possiamo imparare qualcosa da ciò che è successo in questi giorni, di come abbiamo dovuto cancellare, per il maltempo, la realizzazione di questa Veglia. Forse, non è che il Signore voglia dirci che il vero campo della fede, il vero “Campus Fidei”, non è un luogo geografico, bensì siamo noi stessi? Sì! È vero! Ciascuno di noi, ciascuno di voi, io, tutti! Ed essere discepolo missionario significa sapere che siamo il Campo della Fede di Dio!».

Insieme possiamo menzionare la promozione del dialogo e lo scambio culturale: la diversità culturale è sempre stata uno dei tratti distintivi della Gmg, così come della nostra città. Nel 2013 abbiamo avuto l’opportunità di vivere un’esperienza di dialogo tra i giovani partecipanti; e nel decimo anniversario riaffermiamo la promozione di nuovi dialoghi e scambi che stimolino la costruzione di ponti tra diverse culture, modi di pensare, spiritualità, religioni, come parte delle consegne di Francesco.

Non possiamo poi non menzionare l’eredità e il coinvolgimento della comunità locale, non solo cattolica, ma dell’intera città di Rio, così come delle zone limitrofe e di quanti hanno ospitato i giovani. L’impronta dell’accoglienza fraterna e gioiosa è stata contagiosa per tutti, così come la gioia dei giovani ha contagiato noi. Lo svolgimento della Gmg ha avuto un impatto significativo sulla comunità locale, interferendo in modo positivo nella routine della città. Quando citiamo i grandi eventi che vi hanno avuto luogo, i ricordi del clima vissuto in quei giorni sono ancora presenti nella memoria della gente. Oggi è fondamentale coinvolgere nuovamente la comunità locale nella vita della Chiesa, rafforzando quello spirito di accoglienza e solidarietà che ha caratterizzato la Gmg.

Ringrazio tutti i protagonisti di questi momenti intensi! So degli innumerevoli sacrifici fatti, ma so anche della gioia con cui sono stati realizzati.

Le ultime parole pronunciate dal Pontefice, prima di rientrare in Vaticano, sono state: «Comincio a sentire un inizio di nostalgia. Nostalgia del Brasile, questo popolo così grande e dal cuore grande; questo popolo così amichevole... Questo Papa ha bisogno della preghiera di tutti voi».

Nella sua lettera del 25 maggio di quest’anno, inviatami in occasione del decennale della Gmg, egli ricorda con affetto: «Vi assicuro che rimane indelebile nella mia memoria il ricordo di quell’incontro». Ci mancheranno anche per molti anni la fede contagiosa con i suoi accenti da Nord a Sud del Paese, l’energia che avvolge i corpi di tutte le età, la musica incessante, le preghiere nelle veglie, le celebrazioni eucaristiche piene di vero amore, di unione con Cristo, per Cristo e in Cristo!

Nel ricordare eventi così belli, chiediamo che sempre siano vivi i propositi e le esperienze evangelizzatrici vissute in quei giorni benedetti. Ci sono così tante situazioni che non possiamo raccontarle tutte e ogni giorno veniamo a conoscenza di nuove esperienze.

Che i patroni della Gmg 2013, Nostra Signora Aparecida, san Sebastiano, sant’Antonio da Santana Galvão, santa Teresa di Lisieux e san Giovanni Paolo ii , mantengono accesa la fiamma della nostra fede, in modo che possiamo, con tutta la realtà che abbiamo, percepire l’amore di Dio presente nella nostra esistenza ieri, oggi e sempre. Il Papa, nella sua lettera, dopo 10 anni continua a raccomandare: «Spero che si rinnovi nei partecipanti a quella Giornata e germogli nel cuore dei giovani di oggi l’impegno missionario di una “Chiesa in uscita”».

di Orani João Tempesta
Cardinale cistercense arcivescovo di São Sebastião do Rio de Janeiro