
21 luglio 2023
A me, giovane affetto da tetraparesi spastica prenatale, non piace parlare di disabilità. Questo termine, tanto usato nel contesto socioculturale contemporaneo, può voler dire tutto e niente e, di conseguenza, sta perdendo il suo spessore esistenziale. Piuttosto, preferirei parlare di impedimenti oggettivi della persona.
La cultura dominante descrive chi è disabile come un ragazzo speciale, ma è pur vero che ognuno di noi è diverso dall’altro e la diversità è proprio ciò che caratterizza ogni essere umano. Perciò, speciali proprio non siamo. Certo, se costruire relazioni autentiche significa aprirsi a considerare l’essere umano nella sua integralità, nella totalità dell’insieme, nella sua completezza, per noi disabili non è sempre cosa facile.
Eppure, ...
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