
Don Bosco dava questo consiglio: «Se vogliamo far prosperare i nostri affari materiali, procuriamo anzitutto di fare gli interessi di Dio». Se seguiamo questo consiglio, possiamo stare certi che l’esito per noi sarà felice, comunque felice, nonostante tutto felice!
Attraverso il Vangelo, Gesù ci offre un “affare”, un tesoro. Ci vuole arricchire di beni superiori, e per questo ci chiede di rinunciare ai beni inferiori.
Ci chiede di rinunciare a qualcosa, ma per fare posto al più, al meglio. Avete sentito il Vangelo: il contadino, il mercante, vendono tutto, ma per guadagnare tutto.
«Niente viene buttato via, non perdono niente, lo investono. Fanno un affare. Così sono i cristiani: scelgono, e scegliendo bene guadagnano. Non sono più buoni degli altri, ma più ricchi: hanno un tesoro di speranze, di coraggio, di libertà, di cuore» (Ermes Ronchi).
Tesoro, perla preziosa è la Parola di Dio. Se noi diamo tutto per questo “tesoro”, ne avremo soltanto un guadagno! Che cosa non faremmo per trovare l’isola del tesoro, o più semplicemente per vincere il primo premio di una lotteria?
L’abbiamo a portata di mano ma, molte volte, preferiamo modeste giocate, vincite irrisorie... Diceva il santo cardinale John Henry Newman: «Chiedetevi se dovreste cambiare qualcosa nella vostra vita, nell’ipotesi che il Regno di Dio scomparisse; se non trovate niente da cambiare, significa che non avete giocato la vostra vita su Cristo e sul Regno».
Puntiamo tutto su Cristo, senza scendere a compromessi! Questo non significa rinunciare alla propria libertà; ma provare la gioia di scoprire un senso per la nostra vita, la gioia di sentirla impegnata nell’avventura del Regno di Dio!
di Leonardo Sapienza
Il Vangelo in tasca
Domenica 30 luglio, xvii del Tempo ordinario
Prima lettura: 1 Re 3, 5. 7-12
Salmo: 118
Seconda lettura: Rm 8, 28-30
Vangelo: Mt 13, 44-52