Vicinanza ai giovani
«Sono venuto qui per pregare con voi, per voi e per tutti coloro che stanno eroicamente difendendo il loro Paese. I giovani di Lisbona stanno già aspettando di accogliere a braccia aperte coloro che arriveranno dall’Ucraina. E coloro che non possono venire e che sono in cielo, li porterò a Lisbona nel mio cuore».
L’ha portata direttamente lui la vicinanza del Papa e di tutta la Chiesa ai giovani dell’Ucraina impossibilitati a partecipare alla Gmg di Lisbona a causa del conflitto, a quelli che si preparano invece a partire (circa 500) e a quelli che ad una Gmg non potranno mai più andarci perché morti durante il conflitto. Dom Américo Manuel Alves Aguiar, vescovo ausiliare di Lisbona e presidente del Comitato organizzatore della Giornata Mondiale della Gioventù, tra i cardinali eletti nel Concistoro del 30 settembre, è da alcuni giorni in Ucraina, dove ha incontrato ragazzi e ragazze di diverse località in un programma serrato, non comunicato in precedenza per ragioni di sicurezza. Tra queste anche Bucha, la cittadina a pochi chilometri da Kyiv divenuta teatro del massacro dei civili. A tutti gli eventi era presente anche il nunzio apostolico in Ucraina, l’arcivescovo Visvaldas Kulbokas, e in una occasione anche il capo della Chiesa greco-cattolica, Sviatoslav Shevchuk.
Aguiar ha risposto all’invito dei rappresentanti della Conferenza episcopale ucraina che, una quindicina di giorni fa, hanno visitato la sede della Fondazione della Giornata mondiale della gioventù Lisbona 2023, guidata proprio dal presule. La stessa Fondazione, insieme ai Comitati diocesani, aveva raccolto circa 30mila euro nei mesi scorsi per sostenere le popolazioni dell’Ucraina colpite dalla guerra.
Il primo incontro, dopo una tappa a Leopoli, è stato quello con i giovani greco-cattolici nel centro mariano di Zarvanytsia, nell’Ucraina dell’ovest, sabato 15 luglio, durante il pellegrinaggio nazionale annuale. A ragazzi e ragazze presenti nel santuario — accompagnati tra gli altri da padre Roman Demush, co-presidente del comitato organizzatore della Gmg dell’Ucraina — il cardinale designato ha portato il saluto di Papa Francesco che, da sempre e in particolare nei suoi inviti per l’evento di Lisbona, «ha sottolineato che è particolarmente importante raggiungere tutti i giovani, specialmente quelli che non possono venire alla Gmg». Ecco il motivo per cui «oggi sono tra i giovani» in Ucraina, ha detto Aguiar. Ha poi ricordato la visita a Leopoli dove dice di aver pregato sulle tombe dei soldati caduti in guerra. «Lì ho incontrato una madre che ha perso il figlio ventenne in guerra... È stato un momento molto toccante che rivela la tragedia di ciò che sta attraversando il popolo ucraino».
Una tragedia che, tuttavia, ha affermato, non deve spegnere la speranza e, tantomeno, i sogni. «Papa Francesco vuole davvero che i giovani siano sognatori, combattenti e poeti. Quindi, miei cari giovani amici in Ucraina, non abbiate paura di sognare. Non abbiate paura di distruggere i muri. La Gmg è un incontro che aiuta a superare gli ostacoli e a distruggerli».
Aguiar ha detto poi di aver portato nel cuore da Lisbona la Madonna di Fatima: «Lasciamo le nostre gioie e i nostri dolori nel cuore della Madre», ha esortato, rammentando il tema della Giornata Mondiale della Gioventù 2023: “Maria si alzò e andò in fretta”. «Alziamoci e andiamo, affrettandoci ad abbracciare la pace», ha concluso il vescovo. «Gloria all’Ucraina!», ha aggiunto tra gli applausi.
Dopo Zarvanytsia, l’ausiliare di Lisbona si è recato nell’Ucraina centrale, a Berdychiv, domenica 16 luglio. Anche lì un appuntamento in un santuario mariano ma, questa volta, con i giovani romano-cattolici partecipanti ad un importante pellegrinaggio. «Dobbiamo fare di tutto perché ognuno di voi, tutti i giovani dell’Ucraina, abbiano il coraggio di sognare di nuovo», ha detto il presule portoghese ai ragazzi di Berdychiv. Anche a loro ha raccomandato di affidarsi alla Madonna: «Siamo qui in questo Santuario della Madre, diciamo anche con tutto il cuore che abbiamo una Madre! È nel cuore della Madre che deponiamo sempre le nostre gioie, i nostri dolori, i nostri sorrisi e le nostre lacrime… Vorrei che la mamma che tutti ascolta e tutti accoglie e che custodisce nel silenzio del suo cuore, le preghiere di tutti, ascolti ciò che grida ognuno di voi».
«Vogliamo costruire il futuro con ciò che è nel cuore di ognuno di voi», ha aggiunto Aguiar, sottolineando che la Gmg è soprattutto «un incontro con il Cristo vivo, ed è questo Cristo vivo che vogliamo testimoniare con la gioia dei nostri problemi, delle nostre difficoltà e delle nostre lacrime. Anche in mezzo all’orrore della guerra e alla sofferenza della guerra, vogliamo testimoniare il Cristo vivente».
di Salvatore Cernuzio