
17 luglio 2023
In questi giorni abbiamo avuto sotto mano la seconda strofa de Il passero solitario, laddove si parla di un banchetto festoso al quale Giacomo Leopardi naturalmente non sente di partecipare: al contrario, se ne distacca, cercando riparo nella «campagna rimota». Il mondo poetico brulica di passeri solitari e di albatri (purtroppo raramente eccellenti come Leopardi o Baudelaire) e invece difetta di poeti conviviali, di poeti cioè capaci di sedere al tavolo con gli altri, in un momento di amicizia e intesa, anche spirituale. A qualcuno potrebbe sembrare addirittura inconcepibile una poesia di tono conviviale, cioè tessuta nella relazione, nello scambio; i romani, invece, raccontavano in versi le gesta dei loro eroi durante i banchetti, così nacquero i grandi racconti epici e le magnifiche leggende della ...
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