· Città del Vaticano ·

Il Pontefice a un gruppo di giovani argentini dell’arcidiocesi di Córdoba in partenza per la Gmg di Lisbona

Con la “maglietta” della fede per alzare insieme
la “coppa della fratellanza”

 Con la “maglietta” della fede per alzare insieme la “coppa della fratellanza”  QUO-163
17 luglio 2023

«Quando non rifiutiamo nessuno; allora siamo tutti vincitori, e possiamo alzare insieme “la coppa della fratellanza”»: lo ha sottolineato il Papa, utilizzando diversi riferimenti al linguaggio dello sport, nel saluto rivolto ai giovani pellegrini dell’arcidiocesi argentina di Córdoba che a inizio agosto parteciperanno alla Giornata mondiale della gioventù in programma a Lisbona. Francesco ha ricevuto il gruppo in udienza nella Sala Clementina ieri, domenica 16 luglio, pronunciando il discorso che pubblichiamo di seguito in una nostra traduzione dallo spagnolo.

Buongiorno!

Voi, come tante migliaia di giovani che vanno in Portogallo in questi giorni, state rendendo vivo il motto che ci riunisce: come Maria, vi siete alzati — avete lasciato ciò che conoscete: le vostre famiglie e le vostre comodità — e siete partiti in fretta per incontrare gli altri (cfr. Lc 1, 39). Alcuni hanno portato con sé il mate, altri la chitarra; ma ciò che vi identifica tutti è la “maglietta”, la maglietta della fede e dell’amore verso Dio e i fratelli.

Mi piacerebbe chiedervi: vi siete resi conto che vi state preparando per “giocare un mondiale”? Questo “mondiale” è molto speciale, si tratta di un incontro amichevole in cui non ci sono vincitori o vinti, ma vinciamo tutti. Perché quando usciamo da noi stessi e incontriamo gli altri, quando condividiamo, quando diamo quello che abbiamo e siamo aperti a ricevere quello che gli altri ci offrono, quando non rifiutiamo nessuno; allora siamo tutti vincitori e possiamo alzare insieme “la coppa della fratellanza”. Quanto è necessario nel nostro tempo!

In questi giorni a Roma, prima di iniziare la gmg , potete vedere le orme di molti cristiani che seguirono Cristo fino alla fine, di molti santi e sante che diedero la propria vita per Lui in diversi momenti della storia. E questo ci insegna che, con la squadra di Cristo, la partita si gioca fino all’ultimo minuto, e non possiamo distrarci, né fare autogol. Dobbiamo stare attenti e fare gioco di squadra, seguendo le indicazioni del direttore tecnico, cioè delle persone che ci accompagnano e ci guidano, per essere ogni giorno amici migliori di Gesù.

Vi incoraggio a vivere intensamente questo “mondiale”, questa Giornata Mondiale della Gioventù, la quale vi arricchirà con una grande diversità di volti, di culture, di esperienze, di diverse espressioni e manifestazioni della nostra fede. Ma, soprattutto, potrete sperimentare a fondo l’anelito di Gesù: che siamo “una cosa sola” affinché il mondo creda (cfr. Gv 17, 21); e questo vi aiuterà a rendere testimonianza della gioia del Vangelo a tanti altri giovani che non trovano il senso della vita o che hanno smarrito il cammino per andare avanti.

Vi auguro di giocare una bella partita. Che Gesù vi benedica e la Vergine Maria vi custodisca. Vi chiedo di pregare per me. E ci vediamo a Lisbona. Vi do la benedizione.