· Città del Vaticano ·

A Sfax esplode la violenza tra residenti e migranti subsahariani

Tunisia
Polveriera nella disperazione

Tunisian youths block the road to migrants as tensions rose in Sfax after the burial of a young ...
07 luglio 2023

Pestaggi, aggressioni, espulsioni: sale la tensione a Sfax, in Tunisia, punto di raccolta e di partenza per molti “viaggi della speranza” di migranti subsahariani, contro i quali è esplosa la violenza dei residenti. Ad aggravare il clima già infuocato anche la morte di un giovane tunisino, accoltellato nei giorni scorsi durante una rissa con i profughi. Tre migranti sono stati arrestati con l’accusa di omicidio.

Secondo alcune ong, tra cui Human Rights Watch, centinaia di subsahariani sono stati portati in zone desertiche del Paese, al confine con la Libia e con l’Algeria, e molti di loro sono rimasti senza cibo, né acqua, abbandonati nel nulla.

Il presidente Kaïs Saïed sceglie la linea dura: «La Tunisia — dice — non tollera di essere zona di transito o territorio di insediamento per persone provenienti da più Paesi africani». Mentre il ministro degli Esteri, Nabil Ammar, definisce le rivolte come «atti individuali» contro i quali le autorità hanno usato «misure opportune».

La situazione viene seguita da vicino dall’Unione europea: «La nostra cooperazione con la Tunisia in materia di migrazione si basa sul rispetto della dignità e dei diritti dell’uomo e dei migranti», afferma la Commissione Ue. Intanto, la disperazione è palpabile, con i profughi che, di ora in ora, cercano una via di fuga verso la salvezza.