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Un cardinale inglese
un arcivescovo australiano
e 106 anni di storia

 Un cardinale inglese  un arcivescovo australiano  e 106 anni di storia  QUO-150
01 luglio 2023

Un (futuro) cardinale inglese ha dato il via nel 1917 ai primi match di cricket a Roma con studenti dei Pontifici Collegi e, in questi 106 anni di storia, tra i giocatori più forti uno, oggi, è arcivescovo metropolita in Australia. E sì, nel 2014 la nascita ha generato grande curiosità del The Vatican (St Peter’s) Cricket Club che, dal 26 gennaio scorso, fa parte di Athletica Vaticana. Ma il coinvolgimento diretto di sacerdoti e seminaristi nel gioco del cricket a Roma non è una cosa recente. E non occorre risalire all’estate del 1718 quando, pare, venne giocata la prima partita di cricket a Roma, su iniziativa di Giacomo Stuart (è sepolto nella basilica di San Pietro).

L’avvento del fascismo ha suonato da campana a morte per il cricket, simbolo appunto della cultura anglosassone. Ma a tenere viva la fiammella romana ci ha pensato don Arthur Hinsley (1865-1943). Il futuro cardinale (creato nel 1937, due anni dopo partecipò al conclave che elesse Pio xii ) e arcivescovo di Westminster, è stato dal 1917 al 1930 rettore del Venerabile Collegio Inglese, in via di Monserrato.

Il rettore Hinsley ha deciso subito di acquistare, destinandolo a sede estiva della comunità del Collegio Inglese, l’antico convento di Palazzola, sul lago di Albano. Nella proprietà era incorporato un grande prato, prontamente adattato a campo da cricket per gli studenti.

La fine della seconda guerra mondiale ha portato un nuovo slancio alla pratica del cricket a Roma. Moltissimi giovani studenti delle diverse università pontificie, residenti nei vari collegi pontifici, hanno iniziato a giocare sul “pratone” di Villa Doria Pamphili, quasi “terrazza sul Cupolone”, messo a disposizione dalla Rome Sports Association, organizzazione sportiva della comunità anglofona: in particolare da Frank Pogson, ufficiale della Royal navy britannica, marito della principessa Orietta Doria Pamphili. Su questo campo si sono giocate le Rome Ashes, torneo ispirato alla storica rivalità nel cricket tra Inghilterra e Australia.

La prima edizione, nel 1962, ha visto la partecipazione di sei squadre, formate da dipendenti dell’Ambasciata del Regno Unito, dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao, la cui sede è a Roma) e della Commonwealth War Graves Commission, l’Australian Sports and Social Club, il Pontificio Collegio Beda e il venerabile Collegio Inglese. Vittoria del team australiano in finale per 67 a 42 sulla squadra del Collegio Inglese.

Con l’acquisizione di Villa Pamphili da parte del Comune di Roma, agli inizi degli anni settanta, il “pratone” era divenuto inutilizzabile per organizzare regolarmente le partite. Il 1981 ha segnato la rinascita del cricket nella città eterna. Tra le cinque squadre partecipanti al primo campionato romano c’erano nuovamente la comunità del Collegio Beda e anche i Colleges, un team formato principalmente da studenti del Collegio Inglese. Nel team Doria Pamphili capitanato dalla “star” Alfonso Jayarajah (originario dello Sri Lanka, poi divenuto primo capitano della nazionale italiana nel 1983), militavano due sacerdoti australiani, fuoriclasse nel cricket: Peter Matheson, “all rounder” che lanciava veloce e colpiva la palla con particolare potenza, e poi parroco; e Mark Coleridge, battitore di classe sopraffina, dal 2012 arcivescovo metropolita di Brisbane.

Il successivo passaggio del cricket da gioco prettamente capitolino a livello nazionale ha limitato sempre più la partecipazione delle squadre dei Collegi Pontifici: il Beda ha lasciato il torneo dal 1982 e il Collegio Inglese è rimasto iscritto al campionato capitolino fino al 1985.

Dopo vent’anni ci ha pensato James McCarthy, giovane seminarista australiano, a rimettere in moto le partite dei collegi pontifici a Roma. Con alcuni studenti della Pontificia università Gregoriana, James ha formato una vera e propria squadra che ha esordito il 13 settembre 2008 nel suggestivo scenario dello Stadio dei Marmi.

La nomina del padre di James, John McCarthy, ad ambasciatore di Australia presso la Santa Sede, ha dato il tocco finale, portando alla fondazione del St Peter’s Cricket Club, con la collaborazione del Pontificio Consiglio della cultura. Dal 26 gennaio scorso il Team è entrato a far parte di Athletica Vaticana, l’associazione polisportiva ufficiale della Santa Sede, tramite un accordo sostenuto dal Dicastero per la cultura e l’educazione e co-firmato dal cardinale prefetto José Tolentino de Mendonça con il presidente di Athletica Vaticana, e padre Eamonn O’Higgins, irlandese, responsabile fin dall’inizio del team di cricket.