· Città del Vaticano ·

Quando il gioco insieme
è esperienza missionaria
di fede

 Quando il gioco insieme è esperienza missionaria di fede  QUO-150
01 luglio 2023

Allenare una squadra di cricket formata da sacerdoti e seminaristi è un’esperienza diversa dagli altri incarichi di allenatore che ho vissuto in Australia, in Inghilterra e anche in Italia. Con il team di cricket vaticano le sfide sono uniche e l’esperienza è straordinaria perché non solo sportiva.

Anzitutto The Vatican (St Peter’s) Cricket Club è una squadra composta, attualmente, da circa 30 giocatori ma che deve rigenerarsi costantemente, potendo contare sui sacerdoti e sui seminaristi che si trovano a Roma per un periodo di studio nelle Pontificie Università. Mediamente i giocatori restano nella squadra poco: qualcuno un anno, qualche altro tre anni. Difficilmente per un periodo più lungo.

Chiaramente in ciascuno c’è un po’ di talento naturale e di familiarità con il cricket, ma noi cerchiamo di costruire, imparando in fretta, l’idea di essere squadra. Parlando da allenatore, tecnicamente, alcuni non hanno mai giocato per davvero a cricket, magari solo qualche partita con gli amici e non su un vero e proprio campo. Però subito si nota un impegno particolare.

A mio avviso, proprio questo stile di essere disponibili a imparare insieme produce risultati sportivi positivi con una rapidità eccezionale. Ad esempio, in questo modo si impara più facilmente un aspetto della tecnica o della strategia di battuta oppure a rispondere a certe forme di pressione in una situazione di partita. Questo tipo di disponibilità ad apprendere nuovi metodi e approcci rende unica la squadra di cricket vaticana.

Per la mia esperienza di allenatore, sono certo che lo stile di vita che fa parte della formazione sacerdotale è direttamente collegato a questa forma di attenzione nello sport: un’aperta e umile disponibilità a migliorare nel cricket per esprimere meglio anche la testimonianza di amore per Dio.

Padre Eamonn O’Higgins, direttore della squadra vaticana fin dal primo giorno, suggerisce sempre un mantra: «Siamo sacerdoti e seminaristi che giocano a cricket, non giocatori di cricket che sono sacerdoti e seminaristi». Queste parole esprimono bene l’umiltà di questa “avventura” dal punto di vista del cricket. Proprio il fatto che questi sacerdoti e seminaristi giochino a cricket come espressione della loro fede produce risultati così speciali, inaspettati. In campo e fuori.

di Dane Michael Kirby
Allenatore del The Vatican (St Peter’s) Cricket Team