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Bailamme

Virgilio, l’anfora e uno studente di 2000 anni fa

 Virgilio, l’anfora e uno studente di 2000 anni fa  QUO-149
30 giugno 2023

Cinque righe di poesia, composte da gruppi di due o tre parole, incise sulla base di un’anfora olearia. Un’anfora di circa 2000 anni fa. E i versi sono quelli del poeta maggiore di quegli anni così vicini alla nascita di Gesù: Virgilio. Si tratta infatti di alcuni versi, riportati con qualche errore, delle Georgiche. L’anfora era stata già scoperta negli scavi del 2016 nel sito di Noguera, vicino Cordoba in Spagna, che avevano portato alla luce numerosi frammenti di ceramica romana.

Ora, la notizia è di questi giorni, l’aver rintracciato questi versi rende questa scoperta un unicum, è infatti la prima volta che versi del poeta sono stati rinvenuti su di un vaso. È pur vero che Virgilio è noto per essere stato ampiamente utilizzato nell’antica Roma come strumento di insegnamento per l’alfabetizzazione dei bambini. Tutto questo ha spinto il team di archeologi provenienti dalle università di Barcellona, Montpellier, Siviglia, Cordoba e dall’Istituto Catalano di Archeologia Classica a definire il ritrovamento “senza precedenti”.

Secondo gli archeologi il graffito potrebbe essere stato realizzato da un adulto per insegnare a leggere a un bambino, oppure potrebbe essere stato un bambino stesso a imparare a memoria i versi e ad inciderli. Questa ipotesi è supportata dalla presenza di bambini nelle officine in cui venivano prodotte le anfore. Immaginiamo come più probabile la seconda ipotesi (anche per la presenza di errori nel testo): un bambino incide sull’anfora che deve trasportare i versi che deve imparare a memoria. Dobbiamo essergli grati a questo studente non proprio bravissimo.

Questo gesto ci ha permesso infatti di ricevere un regalo a distanza di venti secoli, un regalo che arriva dalla Spagna nell’Italia di oggi e ci ricorda la grandezza, anche educativa, di Virgilio.

In un momento in cui si assiste al calo dell’interesse per gli studi classici non solo da parte degli studenti ma anche delle istituzioni scolastiche, per cui si discute, più “seriamente” del solito, di abolire il liceo classico.

In un momento in cui “il problema dei problemi” dell’Europa, e del mondo, è, come spesso ricorda il Papa, quello delle migrazioni. Ci fa bene ricordare allora qual è il tema centrale della più grande opera di Virgilio: la storia di un migrante, di un profugo, che dalle coste dell’attuale Turchia attraversa il Mediterraneo e prova a sbarcare sulle coste italiane.

Tenendosi stretti per mano il figlio Ascanio, da educare, e il padre Anchise, da cui apprendere, quella memoria a cui attingere e che sembra smarrita nell’Europa di oggi, dove restano solo dei frammenti della poesia di un tempo lontano. 

di Andrea Monda