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Lettera del Pontefice per i 700 anni della canonizzazione di Tommaso d’Aquino

Una comunità sinodale aperta alla verità

  Una comunità sinodale aperta alla verità  QUO-149
30 giugno 2023

Ricordare Tommaso d’Aquino e commemorare la sua canonizzazione, avvenuta 700 anni fa, «significa da un lato riconoscere l’azione efficace dello Spirito», e dall’altro, «la risposta generosa dell’uomo che sperimenta come i talenti naturali di cui è dotato» vengano «vitalizzati e perfezionati» dalla grazia. È un passo della lettera che Papa Francesco ha indirizzato ai vescovi Mariano Crociata, di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, Gerardo Antonazzo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, e Ambrogio Spreafico di Frosinone-Veroli-Ferentino e di Anagni-Alatri, in vista del triennio di anniversari riguardanti il Doctor Angelicus: oltre al settimo centenario della sua proclamazione a santo (2023), i 750 anni dalla morte (2024) e gli 800 dalla nascita (2025).

Secondo il pensiero dell’Aquinate, ricorda il Pontefice nella lettera che riporta la data del 19 giugno, «la grazia divina non distrugge la natura ma ne porta a compimento le potenzialità». Tanto che Tommaso, «accompagnato dalla costante consapevolezza che le verità della fede» non “riposano” solo nell’intelletto ma «sostanziano l’esistenza quotidiana e l’impegno concreto di ogni credente nella Chiesa e nella società», si è dedicato generosamente «all’evangelizzazione spendendosi senza riserve» attraverso, tra le altre cose, la preghiera, l’imponente produzione teologica e culturale, la predicazione. In questo senso, egli è una “risorsa” e un bene prezioso per la Chiesa di oggi e di domani, rilancia Francesco invitando ad attingere alla sua testimonianza e ricordando la definizione che ne diede Paolo vi : «Luminare della Chiesa e del mondo intero». Partendo da ciò, lo stesso Papa Montini esortava tutti a una «fedeltà vera e feconda» verso di lui, senza accontentarsi solo di imitarlo ma cercando incessantemente le verità che egli ha voluto servire.

Per onorare in profondità questa «fonte sempre viva», ribadisce il Papa, occorre «concentrarci sullo studio dell’Opera di San Tommaso nel suo contesto storico e culturale e, al contempo farne tesoro per rispondere alle odierne sfide culturali». E qui Francesco affida alle tre diocesi, in quanto custodi della memoria viva «in questo lembo di terra benedetta e caratterizzata da un patrimonio storico unico, ecclesiale e civile», due compiti: la costruzione paziente e sinodale della comunità e l’apertura alla “verità tutta intera”. La reale sinodalità, infatti, «è il crescere insieme in Cristo come membra vive e attive del Corpo ecclesiale, strettamente unite e collegate le une alle altre». Per dare vita così a «una Chiesa la cui dimensione comunitaria si nutre e si manifesta nella vita sacramentale e nella liturgia, nella spiritualità, nella diakonia culturale e intellettuale, nella testimonianza credibile, nella carità e nell’attenzione ai più poveri e vulnerabili».

Per quanto riguarda invece l’“apertura alla verità”, il Pontefice sottolinea quanto scrisse san Giovanni Paolo ii nella Fides et ratio: «San Tommaso amò in maniera disinteressata la verità» e «può essere definito “apostolo della verità”. Egli, oggi, con il suo spirito di apertura e di universalità, è fonte di ispirazione e maestro esemplare nell’attenzione alla realtà nelle sue molteplici dimensioni». La sua formidabile eredità, conclude Francesco, è anzitutto la santità, caratterizzata da una particolare speculazione che non ha però rinunciato alla sfida di farsi provocare e misurare dal vissuto, anche da problematiche inedite e dalle paradossalità della Storia, luogo drammatico e insieme magnifico, per scorgere in essa le tracce e la direzione verso il Regno che viene».

Per ciò che concerne gli eventi riguardanti le celebrazioni del santo, il vescovo Crociata ha diffuso una lettera di presentazione in cui si informano i fedeli che nel pomeriggio di martedì 11 luglio si terrà a Latina un incontro di riflessione. Un momento di preghiera si svolgerà invece all’abbazia di Fossanova nel pomeriggio di venerdì 14, mentre martedì 18, alle 18.30, avrà luogo, sempre a Fossanova, la solenne celebrazione eucaristica nell’anniversario della canonizzazione dell’Aquinate presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi, per questa occasione nominato inviato speciale del Pontefice.