Lo specchio del palco

«Una dichiarazione d’amore per il teatro da parte di chi si trova sul palco e lo spettacolo lo recita, e di riflesso da parte di chi è seduto a guadare, che si ritrova a recitarla senza neanche saperlo». Servo di scena di Ronald Harwood è anche questo, la celebrazione di un amore che del palcoscenico sa anche accettare i limiti, le contraddizioni, le ombre e gli “angoli ciechi” nascosti sotto i riflettori. Un testo spesso scelto dagli aspiranti attori ai loro primi provini per misurarsi con l’ambiguità e le potenzialità dell’arte drammatica che Harwood racconta attraverso la storia di una compagnia di provincia londinese, scalcinata ma indomabile, che sotto le bombe della seconda guerra mondiale mette in scena il Re Lear di Shakespeare come da programma. «I colpi di scena non mancano — si ...