· Città del Vaticano ·

Discernimento e poesia

«Il gran catino vuoto»
e il potere immaginifico
del lettore


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27 giugno 2023
«A fine luglio quando/da sotto le pergole di un bar di San Siro/tra cancellate e fornici si intravede/un qualche spicchio dello stadio assolato/quando trasecola il gran catino vuoto/a specchio del tempo sperperato e pare/che proprio lì venga a morire un anno». Questo incipit, uno dei più belli del Novecento italiano, è di Altro compleanno, poesia di quel maestro indiscusso che fu, è, Vittorio Sereni. Nessuna altra lingua come quella poetica pesa una a una le parole, Testori, un altro grande del nostro Novecento, avrebbe detto che il poeta vive un corpo a corpo con ogni singolo verso. Ma non sono solo le parole, il segno visibile, inchiostrato, non sono solo le parole a essere selezionate, spolpate, disossate. È quello che resta fuori, che non compare, a essere la vera ossessione di un ...

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