· Città del Vaticano ·

All’Angelus il Papa prega per le detenute morte in Honduras
ed esprime la sua vicinanza alla famiglia di Emanuela Orlandi

Riconciliazione e convivenza fraterna nelle carceri

 Riconciliazione e convivenza fraterna nelle carceri  QUO-146
26 giugno 2023

Un appello «ad aprirsi alla riconciliazione e a fare spazio a una convivenza fraterna, anche all’interno delle carceri», è stato lanciato dal Papa al termine dell’Angelus del 25 giugno. Dopo la recita della preghiera mariana con i fedeli in piazza San Pietro, il Pontefice ha rivolto un pensiero alle detenute morte nei giorni scorsi in un istituto penitenziario femminile a Támara, in Honduras, parlando di una «terribile violenza tra bande rivali» che «ha seminato morte e sofferenza» dietro le sbarre. Francesco ha anche voluto esprimere la sua vicinanza alla famiglia di Emanuela Orlandi — a quarant’anni dalla scomparsa — e assicurare il suo «ricordo a tutte le famiglie che portano il dolore di una persona cara scomparsa». Inoltre, salutando alcuni dei gruppi presenti in piazza, è tornato a «implorare da Dio il dono della pace» per «il martoriato popolo ucraino». Prima dell’Angelus, commentando come di consueto il brano liturgico del Vangelo domenicale, il Papa aveva richiamato il passo del capitolo 10 di Matteo (26.28.31), ricordando che «la Chiesa fin dalle origini ha conosciuto, insieme alle gioie, tante persecuzioni» ed esortando i fedeli a seguire l’invito rivolto da Cristo ai suoi discepoli: «Non abbiate paura».

L'Angelus