L’eredità di uno scrittore

24 giugno 2023
«È un libro che bisogna leggere dopo i cinquant’anni». Così amava ripetere Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Anche se non è possibile sapere se, durante la stesura del Gattopardo, li abbia letti, è certo che il grande romanziere siciliano teneva in grande considerazione I promessi sposi. Ma andiamo con ordine. È nota la predilezione di Belli. Il poeta romano conobbe il romanzo di Manzoni durante il primo viaggio a Milano nell’estate del 1827, o poco poi. Del 1827 è l'edizione de I promessi sposi appartenuta al Belli e della primavera-estate dell’anno seguente dovrebbe essere l’indice che se ne legge ai numeri 916-920 dello Zibaldone.
Sulla guardia del terzo volume si legge «questo è il primo libro del mondo» e su tutti e tre i frontespizi un emistichio di Dante: ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati