
23 giugno 2023
«Quando passiamo nel pezzo stretto tra le rocce e il mare, all’uscita dalla città, una sciabolata di luce abbaglia il finestrino, e per un istante disegna a terra i contorni delle cose — scrive Daniele Del Giudice ne Lo stadio di Wimbledon (Einaudi, 2021) —. Ho guardato fuori il faro, bianco e monumentale: si poteva immaginare la traiettoria di quel lampo fino agli occhi in mare. Il navigante segue il faro calcolando continuamente la distanza; è un buon modo, credo, quello di avvicinarsi alle cose misurando sempre quanto se ne è lontani».
Bianco, non sempre, ma monumentale decisamente sì. Ed è questo prodigio di ingegneria, arte e architettura, a picco tra passato e futuro, tra terra e mare il protagonista di Dove nel buio la luce dimora (Torino, Einaudi, 2023, euro 34, pagine 296, ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati