Il racconto
Albania, gli occhi

09 giugno 2023
Era uno dei Paesi più impenetrabili al mondo. Quello che sotto il regime securitario di Enver Hoxha costruiva alte mura di cinta e bunker per respingere improbabili invasioni esterne, venissero da Mosca o da Belgrado, con le quali, nonostante la comune base ideologica, si erano consumati scismi dolorosi. Quello che aveva eretto l’ateismo di stato a principio costituzionale, perché solo il nazionalismo poteva fungere da collante sociale del popolo schipetaro.
Rotti gli argini del comunismo, i boat people hanno invaso il mare e l’Adriatico nel corso degli anni novanta del xx secolo è diventato un ponte di collegamento con l’Italia e l’Europa occidentale. Una diaspora, che anche oggi fatica ad arrestarsi. Tanto che l’Albania è considerata il terzo Paese al mondo, dopo Bosnia ed Erzegovina e Guyana, per numero ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati