
«Praedicate Evangelium. La Curia Romana di Papa Francesco» è il titolo del libro di Stefano Rossano (Valore Italiano Editore, Roma, 2023, pagine 176, euro 24) dedicato alla costituzione apostolica entrata in vigore il 5 giugno di un anno fa. Pubblichiamo il testo della prefazione scritta dal cardinale presidente emerito del Pontificio Consiglio (oggi Dicastero) per i testi legislativi.
Prevista da tempo, sollecitata dalla maggioranza dei cardinali nelle riunioni preparatorie al conclave del 2013, la riforma della Curia Romana è stata fin dall’inizio del pontificato di Papa Francesco il fulcro dell’attenzione sua e del Consiglio di Cardinali da lui allo scopo istituito. Dopo quasi nove anni — durante i quali sono stati emanati numerosi provvedimenti legislativi riguardo all’istituzione di nuovi organismi o la riorganizzazione di quelli esistenti — si è giunti a una riforma organica di notevole rilievo delle istituzioni curiali con la costituzione apostolica Praedicate Evangelium il 19 marzo 2022. Questa riforma si prefigge di «meglio armonizzare l’esercizio odierno del servizio della Curia col cammino di evangelizzazione che la Chiesa, soprattutto in questa stagione, sta vivendo» (Praedicate Evangelium, Preambolo, numero 3).
Collocando l’evangelizzazione come principio fondamentale e fautore dei vari mutamenti introdotti, Praedicate Evangelium include la Curia Romana nel più vasto e incisivo movimento di conversione che la Chiesa sta vivendo in chiave missionaria e sinodale, scelta da cui emergono diverse conseguenze, in particolare per quanto concerne lo stile di presenza e testimonianza della Chiesa nel mondo. L’evangelizzazione quale principio ispiratore della riforma si evidenzia dal titolo del documento stesso, Praedicate Evangelium, estratto dal Vangelo di Marco (16, 15) sul mandato missionario dato da Gesù risorto ai discepoli; tale approccio è in profonda connessione sia con l’immagine della Chiesa in uscita proposta dall’Esortazione apostolica Evangelii gaudium del 2013, testo di riferimento per intendere il magistero di Papa Francesco, sia con il processo sinodale in fase di attuazione.
Dal punto di vista della Praedicate Evangelium, la missionarietà è una dimensione di azione comune a tutte le istituzioni della Curia Romana, che trova poi in alcune di esse un rilievo più esplicito: il Dicastero per l’Evangelizzazione, primo tra le istituzioni della Curia, è presieduto direttamente dal Romano Pontefice; così come la creazione ex novo del Dicastero della Carità, va compresa come diretta espressione della missione della Chiesa, che «testimonia, in parole e opere, la misericordia che ella stessa gratuitamente ha ricevuto» (Praedicate Evangelium, Preambolo, numero 1), attraverso la sua vicinanza e cura a quanti «vivono in situazioni di indigenza, di emarginazione o di povertà» (Praedicate Evangelium, articolo 80).
La missionarietà costituisce per le istituzioni curiali una modalità di comprendere il proprio servizio e un mezzo con il quale realizzarlo. Nel numero 27 di Evangelii gaudium Papa Francesco affermava che la «riforma delle strutture, che esige la conversione pastorale, si può intendere solo in questo senso: fare in modo che esse diventino tutte più missionarie, che la pastorale ordinaria in tutte le sue istanze sia più espansiva ed aperta, che ponga gli agenti pastorali in costante atteggiamento di “uscita”».
Altro elemento importante della riforma, è messo in evidenza nel sottotitolo del documento: la Curia Romana è a servizio della Chiesa nel mondo. A chiarire in che cosa consti il servizio cui è chiamata la Curia Romana è l’articolo 1 della costituzione stessa: adempiere «con spirito evangelico la propria funzione, operando al bene e al servizio della comunione, dell’unità e della edificazione della Chiesa universale e attendendo alle istanze del mondo nel quale la Chiesa è chiamata a compiere la sua missione».
La Curia Romana collabora e aiuta il Papa, dal quale riceve l’autorità per svolgere la missione in suo nome e in forza della potestà vicaria, ma è «pure in rapporto organico con il Collegio dei Vescovi e con i singoli Vescovi e anche con le Conferenze episcopali e le loro Unioni regionali e continentali, e le Strutture gerarchiche orientali... La Curia Romana non si colloca tra il Papa e i Vescovi, piuttosto si pone al servizio di entrambi secondo le modalità che sono proprie della natura di ciascuno» (Praedicate Evangelium, Preambolo, numero 8).
Inoltre, il testo dà importanza a una «sana decentralizzazione» per «lasciare alla competenza dei Pastori la facoltà di risolvere nell’esercizio del “loro proprio compito di maestri” e di pastori le questioni che conoscono bene e che non toccano l’unità di dottrina, di disciplina e di comunione della Chiesa» (Praedicate Evangelium, Principi e Criteri, numero 2). La Curia Romana con la sua attività concorre alla costruzione di una più profonda comunione nella Chiesa che è la fonte del suo «volto di sinodalità» (Praedicate Evangelium, Preambolo, numero 4).
Altro criterio ispiratore dell’evangelizzazione e della sinodalità nella Praedicate Evangelium lo troviamo nella piena partecipazione di laici e laiche negli incarichi di governo e di responsabilità nei vari Dicasteri, tenendo presente della «peculiare competenza, potestà di governo e funzione di quest’ultimi» (Praedicate Evangelium, Principi e Criteri, numero 5), in quanto il «Papa, i Vescovi e gli altri ministri ordinati non sono gli unici evangelizzatori nella Chiesa» (Praedicate Evangelium, Preambolo, numero 10), ma condividono questo compito con ogni cristiano, che è discepolo missionario in virtù del battesimo (Evangelii gaudium 120).
Con questo documento la riforma delle istituzioni curiali — non solo dal punto di vista organizzativo ed amministrativo — ha come riferimento l’evangelizzazione e la conversione missionaria, sottolineando il legame con il valore spirituale, e una dinamica di rigenerazione interiore: «La riforma non è fine a sé stessa, ma un mezzo per dare una forte testimonianza cristiana; per favorire una più efficace evangelizzazione; per promuovere un più fecondo spirito ecumenico; per incoraggiare un dialogo più costruttivo con tutti» (Praedicate Evangelium, Preambolo, numero 12).
Dobbiamo riconoscere all’opera di Stefano Rossano il merito di essere tra le prime presentazioni complete della nuova costituzione apostolica. Interessante è anche la rassegna dei lavori preparatori, in particolare delle riunioni tenute negli anni del Consiglio di Cardinali e degli interventi del Papa durante gli auguri natalizi alla Curia Romana. Ricordiamo che l’Autore è uno studioso appassionato della Curia Romana nella sua struttura e nella sua attività. Possiamo citare varie sue pubblicazioni, a partire dalla tesi di dottorato alla Pontificia Università Lateranense dell’anno 2013, e il libro sulla costituzione apostolica Pastor Bonus del 2014. L’uso del testo aiuterà a introdursi nell’interessante struttura e nella determinante missione della Curia Romana.
di Francesco Coccopalmerio