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Celebrazione penitenziale nella basilica di San Pietro

 Celebrazione penitenziale nella basilica di San Pietro  QUO-128
03 giugno 2023

Un rito penitenziale per riconoscere il peccato e le strutture di peccato che condizionano «i cuori e le menti delle persone ma anche dei popoli» e chiedere perdono a Dio. Questo è stato il momento liturgico celebrato dal cardinale arciprete Mauro Gambetti sabato 3 giugno, a mezzogiorno, nella basilica di San Pietro, in seguito a quanto accaduto giovedì sera: un uomo di nazionalità polacca, in stato emotivo alterato, si è avvicinato all’altare della Confessione, si è spogliato rapidamente ed è saltato sopra il piano di marmo. Sulla sua schiena una scritta: «Save children of Ukraine», “Salvate i bambini dell’Ucraina”.

Davanti all’altare spoglio, alla presenza dei canonici del Capitolo di San Pietro, dopo una breve introduzione, si è svolta la liturgia della Parola, poi il cardinale Gambetti ha pronunciato una riflessione. «È la struttura di peccato di cui parlava Giovanni Paolo ii, che alimenta la guerra, le guerre» ha detto: quella «struttura di peccato che abita nelle nostre società ormai sempre più abituate a considerare l’individuo» come qualcuno «che con noi non è detto che abbia qualcosa a che vedere o a che fare». «È questa struttura di peccato anche — ha proseguito — che provoca in una persona che magari non si sente ascoltata, che vuole richiamare l’attenzione sulle povertà del mondo, come le situazioni in cui i bambini dell’Ucraina vivono, che spinge una persona per farsi forse ascoltare, a compiere un gesto inappropriato, veramente spiacevole qui, all’altare della Confessione come è avvenuto l’altro giorno».

Quindi il cardinale Gambetti ha chiesto perdono a Dio per i peccati degli uomini: «Siamo qui per dire al Signore: “Riconosciamo che queste strutture di peccato condizionano l’agire personale e l’agire della società” e “Signore, ti chiediamo perdono. Purificaci. Purificaci”».

La liturgia è proseguita con la recita del Credo, quindi si è proceduto all’aspersione con acqua benedetta e alla vestizione — con la tovaglia, i ceri, la croce e dei fiori — dell’altare che è stato poi incensato. Il cardinale Gambetti ha invitato i presenti a recitare il Padre Nostro e ha terminato la celebrazione con la benedizione. A chiusura del rito è stata cantata la Salve Regina.

di Tiziana Campisi