Imparando dalle conchiglie

La scomparsa del “maestro” Paolo Portoghesi, avvenuta il 30 maggio a Calcata all’età di 92 anni, rappresenta la perdita di un ennesimo tassello di quella che è stata la grande cultura italiana del dopoguerra, erede di un glorioso passato. Leonardo Sinisgalli nel 1957 descriveva il giovane Portoghesi come un ragazzo «timido, magro, scarmigliato», che appena uscito dal liceo non portava nelle tasche né racconti né versi, ma aveva sotto il braccio una cartella gonfia di libri, che non erano grammatiche o dizionari, né romanzi polizieschi o fantascienza: erano libri antichi e rari, che aveva trovato frugando nelle bancarelle o nelle librerie antiquarie di cui Roma all’epoca abbondava. Non si potrà mai conoscere fino in fondo il personaggio Paolo ...