Reciprocità di amore incondizionato

In definitiva è la tragica morte di croce — che il grido d’abbandono (cfr. Marco, 15, 34 e Matteo, 27, 46) irriducibilmente attesta nell’abisso del suo inaudito scandalo aprendo la via all’evento altrettanto inaudito della risurrezione — a costituire la cifra decidente della relazione reciproca di paternità/filialità tra l’Abbà e Gesù nello Spirito santo di cui, nella grazia, siamo resi partecipi. E ciò perché quest’evento culmine della storia della salvezza dice una paternità di Dio radicalmente non solo non patriarcale ma in nulla paternalistica: una paternità che non sottrae il Figlio alla prova di assumere la responsabilità della consegna di sé che gli è chiesta per testimoniare in modo inequivocabile la misura senza misura dell’agape di Dio per i suoi ...