· Città del Vaticano ·

L’editoriale di strada

Una periferia al centro di Roma

 Una periferia al centro di Roma  ODS-011
03 giugno 2023

Il Campidoglio è il centro di Roma che più centro non si può. Eppure, anche di qui, ai suoi piedi, passa una di quelle periferie di cui tratta questo numero del giornale.

È difficile dire quanti dei frettolosi passanti, che transitano per Piazza Venezia, si accorgano che, dietro quel portoncino davanti al capolinea del 119, c’è una realtà attivissima, tanto verso le umane quanto le divine cose. È la Madonnella di San Marco, cappella affidata alla cura delle suore Figlie della Chiesa, una congregazione che non ha la carità come elemento centrale nel proprio carisma, ma la cui fondatrice — Suor Maria Oliva Bonaldo — sosteneva si dovesse guardare prima di tutto a Gesù, senza trascurare “i gesù”, ossia vedere il Gesù presente in ogni povero. E questo, a prescindere da quale povertà, tra i mille tipi diversi, affligga chi si rivolge alle suore.

Forse non esistono due casi identici di povertà, ma la priorità è uguale per tutti. Più che qualche soccorso materiale spicciolo (sempre necessario e mai negato), è l’accoglienza a fare la differenza, il sentirsi ascoltati, chiamati per nome (il che significa che non si è un numero) ed essere considerati capaci anche di insegnare qualcosa. Perché, come ricorda Papa Francesco in Fratelli tutti, può essere maestro/a in tante cose chi, dalle “periferie”, vede più nitidamente di chi sta al centro (cfr. n. 215).

Alla Madonnella tutto viene fatto senza orari e/o giorni di ricevimento prestabiliti: chi ha bisogno va e chiede. Peraltro, ogni momento della giornata è buono per prendere due piccioni con una fava: oltre a chiedere assistenza, si può partecipare alla Messa, al Rosario, all’Adorazione o alla Liturgia delle Ore.

Sarà un caso, ma si ha l’impressione che il fatto che le persone si presentino individualmente, alla spicciolata, senza che si formino assembramenti, disinneschi conflittualità sempre in agguato. E infatti sono rarissimi i momenti di tensione o intemperanza, che per lo più si spengono sul nascere. Basta poco: una parola gentile, un gesto fraterno.

Perché, in fondo, come dicono qui: ognuno si comporta a seconda di come viene trattato.

di Fabrizio Salvati