Il Trullo è una delle borgate storiche di Roma. Fondata nel 1939, ormai fa parte di quel continuum urbano che dal centro porta al Raccordo Anulare. Ma gli abitanti ancora ricordano quando genitori e nonni, per raggiungere un’altra parte della città, dicevano: «Andiamo a Roma». La “distanza”, che non si misura solo in chilometri, è infatti la cifra distintiva di tutte le periferie. Ma qui, al Trullo, il copione dell’abbandono e del degrado non ha funzionato. Basta entrare in uno dei lotti delle case popolari per rendersene conto: il profumo del bucato steso al sole, le voci delle donne sedute a semicerchio, i bambini che giocano e un uomo che falcia l’erba per tenere tutto pulito. Intorno, sulle facciate delle case, testi poetici e grandi affreschi. Uno dei protagonisti di questa storia controcorrente di periferia è Mario D’Amico, tra i fondatori dei Pittori anonimi del Trullo. Lo incontra, per «L’Osservatore di Strada», Nikolai Prestia, un giovanissimo scrittore. Anche lui è un uomo “di periferia”: è nato in Russia nel 1990 e, prima di essere adottato insieme con la sorella da una famiglia siciliana, ha conosciuto la miseria, la vita in strada e in orfanotrofio. Come Mario, anche Nikolai ha scoperto presto la forza salvatrice della bellezza. E questa esperienza è il cuore della loro conversazione.
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03 giugno 2023
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