Mandorle e ragazzi marginali

«Quando si riceve uno stimolo esterno, queste mandorle inviano segnali al cervello. (…) Ma per qualche strana ragione, pare che le mie mandorle non funzionino bene. Non si accendono come dovrebbero quando vengono stimolate, perciò io non capisco perché la gente ride o piange. Gioia, dolore, amore, paura: tutte queste sensazioni per me sono solo vaghe idee. Le parole “emozione” ed “empatia” sono semplici lettere stampate prive di senso». Non è un ragazzino come gli altri Yunjae, protagonista di Almond. Come una mandorla di Won-Pyung Sohn (Milano, HarperCollins, 2023, pagine 217, euro 16, traduzione di Claudia Marseguerra). Per lui, un sorriso non significa gioia, le lacrime singhiozzanti non sono indice di tristezza, mentre semplicemente ignora cosa sia la paura («La paura è un meccanismo di ...