
12 maggio 2023
Le elezioni in Turchia del 14 maggio rischiano di ribaltare gli equilibri politici degli ultimi vent’anni. Proprio nel centesimo anniversario della nascita della Repubblica. Per la prima volta da quando è al potere, la vittoria di Erdoğan non è affatto scontata. Primo ministro dal 2003 al 2014, da quell’anno Erdoğan è presidente della Repubblica e ha già superato Kemal Atatürk, il “padre della patria” che guidò il Paese per quindici anni. Stavolta il leader del partito Akp (Giustizia e Sviluppo) dovrà vedersela con un’opposizione che, superati non pochi contrasti, è riuscita a compattare le proprie posizioni dietro la candidatura di Kemal Kılıçdaroğlu, leader del partito popolare repubblicano Chp, di stampo laico e progressista, che non farà di certo lo sparring partner. ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati