«Più forti relazioni
L’anno scorso descriveva il 2021 dell’Asif come un «anno di consolidamento», dal momento che la struttura organizzativa dell’Autorità di supervisione e informazione finanziaria si era «man mano assestata» ed «era pronta a svolgere i propri compiti al meglio delle proprie forze, a circa un biennio dal rinnovo degli organi di vertice e in seguito ad alcuni importanti cambiamenti, quali la modifica dello Statuto». Per il presidente Carmelo Barbagallo, il 2022 è stato caratterizzato invece dal rafforzamento dei rapporti tra l’istituzione della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano e le controparti estere e i consessi internazionali competenti in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Lo spiega lo stesso Barbagallo ai media vaticani, in occasione della pubblicazione del Rapporto Asif 2022.
Lo scorso anno lei descriveva il 2021 come un “anno di consolidamento” per l’Asif. Come descriverebbe il 2022 invece?
L’anno scorso ho descritto il 2021 dell’Asif come un “anno di consolidamento” in quanto la sua struttura organizzativa si era in quell’anno man mano assestata ed era pronta a svolgere i propri compiti al meglio delle proprie forze, a circa un biennio dal rinnovo degli organi di vertice e in seguito ad alcuni importanti cambiamenti, quali la modifica dello Statuto. Adesso, senza nulla togliere alle intense attività di collaborazione interne allo Stato, definirei il 2022 un anno di significativa interazione con le nostre controparti istituzionali estere e i consessi internazionali competenti in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Rammento al riguardo che, per quanto l’estensione geografica dello Stato della Città del Vaticano sia estremamente limitata, la nostra giurisdizione ha una significativa proiezione internazionale. L’interazione dell’Asif con l’estero, sia questo rappresentato da autorità similari o da consessi transnazionali, è d’obbligo. Lo sviluppo di un significativo networking di relazioni con le nostre controparti estere è quindi necessariamente un obiettivo strategico permanente dell’Asif, che nel 2022 ha visto numerose iniziative, che continuano nell’anno in corso e continueranno in quelli futuri. Tra queste, mi consenta di citare il fruttuoso scambio di iniziative formative con la Banca d’Italia, con l’Unità di informazione finanziaria italiana e con la Bundesbank. Sono state inoltre promosse significative iniziative di aggiornamento del quadro regolamentare di Vigilanza e sono proseguite con la consueta intensità le attività di supervisione.
Può approfondire meglio la natura delle segnalazioni di attività sospetta ricevute e spiegare il motivo dell’aumento registrato nel 2022?
Nel 2022 l’Asif ha ricevuto 128 segnalazioni di attività sospette, provenienti quasi per intero dallo Ior. Si tratta di un incremento rispetto allo scorso anno che, però, non si traduce automaticamente in un aumento del rischio di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Il dato riflette infatti due aspetti. Il primo aspetto ha a che fare con il mutato contesto economico e geo-politico ossia, da una parte, con la lenta, ma progressiva, ripresa delle attività economiche a seguito della pandemia e, dall’altra, con l’aumento delle “aree geografiche a rischio”. Il secondo aspetto riguarda le politiche dello Ior e della stessa Autorità che, anche sulla base degli obblighi posti dalla normativa, prevedono un “livello di guardia” particolarmente elevato, tale da indurre il soggetto obbligato a segnalare anche a fronte di lievi deviazioni da comportamenti ordinari o abituali.
Nel rapporto si parla di una «intensa» collaborazione con l’Ufficio del promotore di Giustizia e con la Gendarmeria. Che cosa può dire al riguardo?
La collaborazione con l’Ufficio del promotore di Giustizia e con la Gendarmeria costituisce un obiettivo fondamentale dell’azione dell’Asif. Non c’è infatti dubbio che l’efficacia dell’azione di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo dipenda, in primo luogo, dalla capacità delle tre autorità di lavorare insieme, nel rispetto delle rispettive competenze. Incontri trilaterali, che si succedono con cadenza quantomeno mensile, consentono di scambiare opinioni e valutare casi di comune interesse. Questi casi possono riguardare un rapporto inviato dall’Asif al promotore, una nostra richiesta di collaborazione alla Gendarmeria, come pure l’approfondimento di informazioni richieste all’Asif. L’intensità della collaborazione va anche al di là degli incontri trilaterali ed è attestata da frequenti scambi di opinioni e informazioni a livello bilaterale, che consentono di affinare le analisi operative dell’Asif.
Può illustrare i passi compiuti per il lavoro di intelligence finanziaria attraverso le relazioni con altri organismi della Santa Sede e la partecipazione attiva a consessi internazionali come i programmi Moneyval ed Egmont?
Le relazioni con gli altri organismi della Santa Sede consentono di arricchire, talvolta in misura decisiva, il bagaglio di informazioni utili a fini di intelligence. Mi lasci dire, inoltre, che, in questo ambito, si è accresciuta la consapevolezza interna del ruolo essenziale svolto da questa Autorità a servizio della giurisdizione e nel contesto internazionale. Riguardo ai principali consessi nei quali si esplica la proiezione internazionale dell’Asif, rammento che Moneyval ed Egmont sono due organizzazioni transnazionali di cruciale importanza nella lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo a livello internazionale. La prima, alla quale aderiscono oltre trenta giurisdizioni europee, è espressione del Consiglio d’Europa ed è uno degli organismi regionali in cui si articola il Gruppo d’azione finanziaria internazionale (Gafi). La seconda è una rete di scambio delle informazioni tra Unità di informazione finanziaria di oltre 160 Paesi. La partecipazione attiva dell’Asif a questi organismi si è sviluppata, nel corso del 2022, attraverso la frequente interazione con il Segretariato di Moneyval e la costante presenza alle riunioni di entrambi i consessi. Oltre a concorrere al perseguimento delle finalità istituzionali di questi soggetti (tra i quali ricordo i compiti, assegnati a Moneyval, di valutazione dell’adeguatezza dei Paesi aderenti nella lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo), ciò ha consentito di espandere la nostra rete di cooperazione internazionale e le nostre conoscenze in materia, permettendoci di confrontarci con colleghi che lavorano in analoghe realtà e di rimanere aggiornati sulle novità regolamentari e sui trend che emergono a livello internazionale.
La giurisdizione vaticana è stata sottoposta, nel 2021, all’attività di valutazione di Moneyval, con esito pienamente positivo. Sappiamo che questa attività è sottoposta, come avviene per tutte le giurisdizioni, a una verifica successiva, cosiddetta di follow up. Cosa può dirci al riguardo?
L’attività di follow up di Moneyval è una componente fondamentale della sua azione, in quanto è volta a verificare se tutte le raccomandazioni formulate alla giurisdizione durante una approfondita visita ispettiva siano state attuate. Anche quando, come nel nostro caso, l’esito dell’ispezione è pienamente positivo, è normale che emergano profili di miglioramento e aspetti di non totale allineamento alle numerose e dettagliate prescrizioni in materia. L’ottimo risultato raggiunto ci ha dato più tempo di quanto normalmente offerto ad altre giurisdizioni per adeguarci alle raccomandazioni, ma adesso questo tempo sta venendo a scadere. All’inizio di questo autunno dovremo consegnare l’esito del lavoro svolto dalla giurisdizione al riguardo, esito che formerà oggetto di valutazione nel corso della prima riunione “plenaria” di Moneyval del 2024. Siamo pertanto impegnati, a livello di giurisdizione, a svolgere al meglio questa attività di adeguamento, grazie anche all’autorevole ruolo di coordinamento del Comitato di sicurezza finanziaria, presieduto dalla Segreteria di Stato. Confidiamo che il risultato del follow up di Moneyval sarà non meno positivo di quello raggiunto con la valutazione del 2021.
L’entrata in vigore della Praedicate Evangelium ha cambiato in qualche modo la missione e l’attività dell’Asif?
La costituzione apostolica Praedicate Evangelium conferma autorevolmente le funzioni dell’Asif e la sua collocazione tra le «Istituzioni collegate con la Santa Sede». Questa collocazione è particolarmente significativa in quanto, come precisato dalla stessa costituzione, le istituzioni collegate con la Santa Sede «si reggono secondo proprie leggi quanto alla costituzione e all’amministrazione». Ciò non significa che l’Asif non sia soggetta alle regole di buona amministrazione cui sono soggette le istituzioni curiali, ma conferma che le attività istituzionali dell’Asif sono svolte «in piena autonomia e indipendenza», nei limiti e in conformità con la normativa vigente, come previsto dallo stesso Statuto. L’autonomia e l’indipendenza nell’esercizio delle funzioni istituzionali sono d’altra parte requisiti essenziali che organismi come l’Asif devono possedere per realizzare in modo efficace le proprie funzioni, anche in base a consolidati standard internazionali. (salvatore cernuzio)