La storia
![Madame l’Afrique QUO-102 Madame l’Afrique QUO-102](/content/dam/or/images/it/2023/05/102/varobj17979675obj2035841.jpg/_jcr_content/renditions/cq5dam.thumbnail.cropped.500.281.jpeg)
03 maggio 2023
Il mare e il cielo sono blu, di un blu intenso, come i manti delle Madonne nei dipinti che un tempo si vedevano nelle chiese parrocchiali. In alto, su un rilievo, si staglia una chiesa con una grande cupola bianca e un campanile anch’esso bianco. È Notre-Dame d’Afrique. Per l’Algeria non è solo un edificio sacro, è un punto di incontro, il simbolo di una comunione profonda tra le comunità cristiana e musulmana. «Notre-Dame d’Afrique è un segno di pace e di convivenza tra cristiani e musulmani», spiega Anselme Tarpaga, padre bianco, già rettore della basilica e oggi assistente generale della Società dei Missionari d’Africa: «Gli abitanti di Algeri la chiamano affettuosamente Madame l’Afrique».
In Algeria la stragrande maggioranza della popolazione è musulmana. ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
![paywall-offer paywall-offer](/etc/designs/osservatoreromano/release/library/main/images/paywall/promotion.png)
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati