L’intento della Santa Sede sulla vicenda di Emanuela Orlandi è di «arrivare veramente a chiarire», «credo che lo si debba innanzitutto alla mamma» che «soffre molto». Lo ha detto stamani il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, rivolgendosi ai giornalisti a margine del convegno «La cu(ltu)ra delle relazioni per la nuova comunità globale di pace», promosso da “Rondine Cittadella della pace” nella nuova aula del Palazzo dei gruppi parlamentari a Roma. Il porporato ha assicurato l’impegno della Santa Sede a portare avanti le indagini sulla scomparsa, avvenuta nel 1983, della cittadina vaticana.
Sulla scelta della legale della famiglia Orlandi di opporre il segreto professionale, il cardinale Parolin ha detto: «Siamo molto sorpresi che non vi sia stata collaborazione perché questo avevano chiesto: allora perché adesso tirarsi indietro in maniera così brusca? Non capisco... Il nostro intento è quello di arrivare veramente a chiarire».
«Ho visto che ci sono state anche critiche all’iniziativa del Papa» ha aggiunto il porporato, in riferimento alle indagini che Francesco ha voluto riaprire per fare luce sul caso dopo quarant’anni. «L’idea della Santa Sede — ha assicurato il segretario di Stato — è proprio quella di arrivare al chiarimento, vedere quello che è stato fatto nel passato sia da parte italiana che da parte vaticana e vedere se c’è qualcosa ancora che si può fare di più sempre con questo scopo, arrivare a chiarire».
Il cardinale Parolin ha inoltre fatto presente che l’ormai imminente viaggio del Papa in Ungheria (28-30 aprile) non ha un diretto riferimento al conflitto in Ucraina, ma sarà una occasione per ribadire l’appello alla fine della guerra. «Di per sé la visita era già programmata da tempo, non si inserisce direttamente nella problematica odierna» ha affermato il cardinale. «Penso — ha detto — che il Papa, come fa sempre, approfitterà di questa visita per cercare di vedere se ci sono possibilità di arrivare a qualche passo verso la pace, vista anche la posizione dell’Ungheria nella comunità internazionale. Può essere un aiuto in questo senso».